Views: 3
DI MASSIMILIANO CAVALERI
Si conclude in Sicilia mercoledì 28 novembre la Giornata nazionale del Parkinson con la settima e ultima tappa della campagna di Abbvie “Un campione per caregiver”, con testimonal i campioni Jury Chechi e Antonio Rossi, presso la Clinica Neurologica della AOU “Policlinico – Vittorio Emanuele” di Catania, diretta dal prof. Mario Zappia (nella foto). L’iniziativa, che quest’anno compie 10 anni, consiste in un innovativo progetto d’informazione, formazione e sostegno che ha coinvolto centinaia di famiglie nei più importanti Centri di riferimento italiani è stato promosso da Abbvie insieme con Accademia Limpe-Dismov e Fondazione Limpe per il Parkinson Onlus. “Anche chi si prende cura del parkinsoniano ha bisogno di attenzione e aiuto – spiega Zappia – il sostegno ai caregiver deve contemplare misure adeguate a tamponare i rischi a cui sono esposti come stress, isolamento sociale, burnout, difficoltà di accesso all’informazione e mancata presa in carico da parte delle istituzioni. In Italia sono oltre 250mila i parkinsoniani e l’iniziativa vuole affrontare le problematiche di coloro che, con ruoli diversi, si confrontano ogni giorno con la difficoltà di non avere una preparazione specifica nel supporto al parkinsoniano. I familiari sono coinvolti in un percorso formativo e motivazionale guidati da un’equipe multidisciplinare composta da neurologi, neuropsicologi, logopedisti, fisioterapisti e nutrizionisti. Particolare attenzione è rivolta alle tematiche di maggiore impatto pratico nella vita quotidiana: conoscere la malattia, le attività motorie domiciliari, i disturbi della deglutizione e della fonazione, consigli alimentari e stili di vita e infine un momento di auto-aiuto di gruppo per gestire lo stress.
Al fianco degli operatori sanitari, i campioni olimpici Chechi e Rossi per allenarsi e superare i momenti difficili: “Quando il peso è più di quanto sei capace di portare è tempo di chiedere aiuto. Ci sono sfide che pochi possono affrontare senza un sostegno esterno e, proprio come gli atleti, le persone che si prendono cura del parkinsoniano possono essere aiutate ad affrontare situazioni di sovraccarico emotivo e fisico. Si può essere campioni anche nelle vite più complicate”.