Views: 461
Il rapporto tra fede e scienza e l’inspiegabilità di alcune guarigiorni sono state al centro della riflessione in occasione del convegno “Il caso Lourdes nella medicina di oggi” che si è svolto nell’aula magna dell’Università di Messina, gremita di gente. Dopo i saluti dei moderatori, il chirurgo pediatrico Carmelo Romeo e il presidente dell’Ordine dei medici e odontoiatri Giacomo Caudo, che ha voluto sottolineare l’importanza dell’argomento, poco trattato e che invece merita maggiore attenzione, ha introdotto i lavori Emanuele David, dirigente medico radiologo dell’Ospedale Papardo, il quale ha tracciato il percorso dell’amico e collega Alessandro De Franciscis, ospite d’onore dell’evento, dal 2009 presidente del Bureau des Constatations Mèdicales di Lourdes. Questo ente è deputato a discernere una guarigione davvero inspiegabile dal punto di vista scientifico dalle numerose segnalate come “miracolose” ma non corrispondenti ai severi parametri della Chiesa.
Una lectio quella di De Franciscis che ha raccolto l’entusiamo e l’interesse del pubblico, raccontando la storia della Madonna di Lourdes e del Santuario, fino ai 70 miracoli finora riconosciuti validi dalla scienza (tra questi il caso della messinese Elisa Aloi, per approfondire il tema leggi anche l’intervista a De Francescis https://www.messinamedica.it/2018/12/lourdes-70-le-guarigioni-inspiegabili-e-una-e-messinese-intervista-esclusiva-ad-alessandro-de-franciscis/) e, grazie all’ausilio di alcuni video, le svariate testimonianze di ciò che avviene in un luogo così sacro e unico al mondo. Subito dopo, la lettera scritta sui valori umani dalla docente di Bioetica dell’ateneo messinese Marianna Gensabella, letta da una sua assistente perchè assente per un imprevisto.
A seguire l’intervento particolarmente apprezzato del mons. Cesare Di Pietro, vescovo vicario di Messina, introdotto dalla prof.ssa Rosa Musolino, neurologa e responsabile Stroke Unit del Policlinico G. Martino. Insomma un pomeriggio intenso di riflessione e confronto su una tematiche che tocca da vicino religiosi e uomini di scienza, al quale ha partecipato anche l’Unitalsi nel pubblico.