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Di Giuseppe Zagami
Come molti hanno avuto modo di leggere, in data 21/12/2018 è stato pubblicato in gazzetta ufficiale, dalla Regione Sicilia, un decreto che titola: Misure per il superamento del precariato del “personale Medico sostituto” operante nei servizi di emergenza 118. Purtroppo però il contenuto del decreto smentisce il titolo da acclamazione. Il decreto permette infatti a tutti i medici, che hanno svolto attività di 118 a tempo determinato per almeno 18 mesi, di inserirsi in sovrannumero all’interno del Corso di Medicina Generale, limitandoli, una volta ultimato, a quella scelta lavorativa. Almeno 18 mesi significa avere a che fare con una pletora di possibili aspiranti provenienti da tutta Italia, centinaia o migliaia di persone.
Come se non bastasse, questi colleghi che entrerebbero in sovrannumero e senza fare un regolare concorso, senza avere alcuna limitazione di nessun tipo, andrebbero a frequentare i tre anni di corso, acquisendo un diploma che per legge Italiana ed Europea dà diritto all’inserimento in graduatoria anche per le zone carenti di Continuità Assistenziale e di Assistenza Primaria. Viene da chiedersi come fanno in Assessorato a credere che un decreto Regionale possa in qualche modo avere più valenza di una Legge Nazionale o Europea.
Questi sono colleghi ai quali viene aperto un portone, per farsi spazio nella Medicina Generale, scavalcando, per anzianità di servizio, i mal capitati giovani vincitori di concorso. La volontà di stabilizzare i precari è più che lecita, la condividiamo in toto, ma la soluzione da intraprendere non può essere l’inserimento in un percorso formativo che prepara per la Medicina Generale, sapendo pure che a livello nazionale si sta lavorando per dividere completamente le due strade (MG ed Emergenza).
A questo aggiungiamo che, così facendo, si rischia addirittura l’effetto opposto, cioè lo svuotamento dell’emergenza territoriale, problema non di secondo piano. Con l’intento di stabilizzare alcuni, si rendono precari molti (o tutti) colleghi che per passione e amore hanno scelto la Medicina Generale, vinto un concorso e studiato con fatica, per raggiungere gli obbiettivi sperati.
La stabilizzazione dei colleghi precari è auspicabile, ma non con decreti arruffati, che non tengono conto di una programmazione così ben fatta dalla nostra Regione, che avrebbe permesso quel ricambio generazionale, grazie al quale esisteva ancora una categoria di giovani siciliani che non necessitava di emigrare dalla nostra già tanto bistrattata regione.
Invece siamo qui ad assistere all’ennesimo scempio. Non staremo in silenzio. Vi aspettiamo venerdì 28 Dicembre alle ore 10:30 in Piazza Ottavio Ziino (sede Assessorato alla Salute), per chiedere il ritiro immediato del Decreto, una battaglia di legalità e giustizia.
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