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Il tumore alla prostata colpisce 21mila siciliani: la nostra regione è all’avanguardia

Il tumore alla prostata colpisce 21mila siciliani: la nostra regione è all’avanguardia

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di Massimiliano Cavaleri

 

L’equipe del PDTA Fatebenefratelli di Palermo

Sono 21mila i siciliani con un tumore alla prostata, il terzo più diffuso tra i maschi con 2400 nuovi malati ogni anno: oggi in molti casi è guaribile e comunque è possibile mantenere una buona sopravvivenza e qualità di vita, soprattutto grazie a diagnosi precoce, approccio multidisciplinare e cure d’avanguardia come radioterapia e ormonoterapia che si aggiungono all’eventuale chirurgia. In Sicilia un prezioso riferimento per questa patologia è rappresentato dall’Ospedale Buccheri La Ferla di Palermo (meglio noto come “Fatebenefratelli”), il primo in Italia ad aver ricevuto, nella giornata di ieri, il rinnovo della certificazione UNI EN ISO 9001:2015 dall’Internazionale Bureau Veritas per il cosiddetto PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) grazie al supporto dell’Assessorato regionale alla Salute, Astellas e OPT che hanno sostenuto un progetto ambizioso e impegnativo nell’ambito di un processo di “umanizzazione” delle cure, condiviso da fra Alberto Angeletti, superiore del Fatebenefratelli e di razionalizzazione della spesa, come previsto dall’appropriatezza economica. “La creazione del PDTA per il cancro prostatico è un elemento fondamentale della governance ospedaliera – ha spiegato in conferenza stampa Nicolò Borsellino, dir. Oncologia dell’ospedale e coordinatore dell’iniziativa – perchè valorizza la best clinical practice con un modello organizzativo idoneo e personalizzato su fabbisogni e risorse. Efficienza ed efficacia diventano misurabili con una valutazione periodica di indicatori clinici”.

La consegna della prestigiosa certificazione

Secondo Danilo Di Trapani, dir. dell’Urologia “Questa neoplasia sta diventando endemica, dunque serve un monitoraggio continuo del paziente, interventi solo se si va verso un’evoluzione maligna e soprattutto un lavoro di squadra, che certamente il PDTA garantisce”. Insomma la nostra Regione segna un’inversione di tendenza e fa “concorrenza” al Nord per il trattamento di questo carcinoma grazie anche ad un meccanismo privilegiato e d’eccellenza come il PDTA.