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Le linee guida non sono le tavole della legge

Le linee guida non sono le tavole della legge

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A CURA DELLA REDAZIONE

 

Non si era ancora spenta l’eco della selezione delle 293 Società Scientifiche accreditate per la realizzazione delle linee guida, fulcro portante della legge Gelli, che si affaccia all’orizzonte una sentenza della Cassazione che ragionevolmente indica che la condotta del medico che non segue pedissequamente le linee guida non è corretta, ma al contempo può non essere sanzionabile il comportamento di un medico che non segue le linee guida perché nel caso particolare che sta trattando potrebbero non essere appropriate.

Infatti, l’ordinanza N° 30998/2018 della Corte di Cassazione ha ridimensionato il peso delle linee-guida nel giudizio di responsabilità medica affermando che queste non sono invalicabili e anche la condotta del medico che non le segue può essere diligente. Esse non rappresentano un “letto di Procuste” insuperabile, ma devono rappresentare uno strumento atto a valutare la scelta clinica secondo modalità che non devono tuttavia prescindere dal caso reale.

Il brigante greco Procuste sottoponeva i malcapitati che gli venivano a tiro a un supplizio che prevedeva le amputazioni per chi risultasse troppo alto e degli allungamenti forzati fino alla morte per chi invece risultasse troppo corto rispetto ai suoi parametri (un letto incudine in suo possesso). La normalizzazione a tutti i costi, secondo Procuste, rappresenta un esempio calzante per stabilire che l’adesione alle linee guida deve rappresentare un comportamento che non può prescindere dalla situazione clinica del singolo paziente. Discostarsi da esse, quindi, al fine evitare complicanze nel paziente per le sue particolari condizioni, o per ottenere risultati migliori in termini di tempo e di qualità di risultato rappresenta una norma che non va ma i perduta di vista.

E’ infatti corretto considerare come diligente una condotta che aderisce alle linee-guida, mentre non lo è una condotta che non le segue. E’ anche vero, però, che una scelta medica può essere considerata diligente anche se non aderisce scrupolosamente alle linee-guida quando ci si trova in situazioni particolari che consigliano di agire in tal modo.