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di Marcello Aricò
La Cappella del Piemonte
Consolare nella sofferenza è stato sempre un precetto del buon cristiano e nel tempo collocare luoghi di culto negli ospedali ha rappresentato un conforto per i tanti che si affidano alle arti di Esculapio. Nel Grande Ospedale di Messina, situato dove sorge l’attuale Tribunale, venne edificata la Chiesa della Pietà, da molti attribuita ad Andrea Calamech; a pianta quadrata e sormontata da una cupola centrale conteneva molti tesori tra i quali spiccava il “gran quadro della Pietà del pittore Antonio Barbalonga Alberti “, oggi conservato al Museo Regionale di Messina.
Dopo il disastro del 1908, ben poco fu recuperato e parte ricollocato nel nella Cappella del nuovo Ospedale chiamato Piemonte sulla sponda che guarda a mezzogiorno del torrente Camaro. La realizzazione della Cappella dell’Ospedale è arricchita dai reperti recuperati della cinquecentesca Chiesa della Pietà come tre paliotti d’altare ornati con il motivo del pellicano che, per nutrire i piccoli, si becca il petto per far sgorgare il proprio sangue, fonte di vita; due statue marmoree allegoriche Fede e Carità opere probabilmente della scuola del Buceti o dello scultore Nicola Francesco Maffei che in origine erano collocate internamente nel portale di ingresso del Grande Ospedale e ora sono poste ai lati dell’entrata della cappella; un crocefisso ligneo attribuito alla scuola del Calamech; un gruppo della Pietà in legno e un ciborio marmoreo.