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Noterelle riabilitative del padre del libraio: “Perturbazioni”

Noterelle riabilitative del padre del libraio: “Perturbazioni”

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di Filippo Cavallaro

 

Il libro di Maturana e Varela invita anche a considerare le relazioni, i rapporti, le interazioni, definendole, a modo loro, “le perturbazioni” che l’essere vivente promuove o subisce. Relazioni con l’ambiente, con gli altri, con gli oggetti, ma anche modificazioni interne del corpo che ha un suo metabolismo come organismo, ma sviluppa e declina anche interazioni tra ogni singola struttura o organo che lo costituiscono.

La perturbazione bisogna intenderla come l’occasione, l’opportunità che ha l’essere vivente di operare e quindi mostrare l’efficienza dei propri domini.

La perturbazione potrà essere pericolosa, quando costringe il corpo ad andare oltre i limiti di conoscenza e di azione sperimentati, ma potrà aprire il corpo a nuove scoperte e forse alla acquisizione di nuovi domini.

Pensando al cammino ed alla modificazione che subiscono le strutture del piede vedremo che la scoperta della posizione eretta nel bambino, e della capacità di spostarsi con la deambulazione, porterà a forti tensioni sul piede che per sostenere il corpo rimodellerà l’architettura ossea e gli equilibri muscolo-tendinei.

Non viviamo con dolore tali modificazioni a quell’età. La curiosità, di guardare più in là, da una posizione elevata, è forte. L’ebrezza, di vivere una dimensione di equilibrio, la gestione di nuovi bilanciamenti del corpo, è la vertigine. Nel bambino queste tensioni porteranno anche allo sviluppo di curve di compenso della colonna vertebrale che fino a quel momento si definiva solo con una doppia cifosi.

Al contrario un adulto, che subisce un trauma o cronicizza un piede piatto, le tensioni ed i continui adattamenti vengono percepiti come dolore. La struttura non esprime l’elasticità dell’architettura che l’ontogenesi avrebbe dovuto realizzare. Tensioni molto forti che portano ad esperienze definite come vertigine nel bambino e dolore nell’adulto (a meno che da iperlasso non ci stupisca).