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A scuola d’amore
Andai a scuola d’amore, in una mattina di primavera tra gerani e sole.
Entrai in una grande aula, tanti come me.
Ebbi paura. Pensavo al maestro.
Me lo immaginavo, alto, con la barba bianca, imponente.
Sentivo che questo era pensiero comune…
E invece dalla cattedra fece capolino un bambino,
un bambino, capite, un bambino di due al massimo tre anni.
Occhi castani, capelli pure, scese dalla pedana barcollante, in
silenzio. Iniziò a girare tra i banchi, lungamente, guardandoci
intensamente.
Poi, dolcemente, come solo un bimbo può:
Alzatevi e datevi la mano l’un l’altro.
E andò via.
Noi ubbidimmo.
FRANCESCO CERTO
(marzo 2019)