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Trionfo del bianco e nero sul podio. Premiazione mercoledì 8 maggio all’Università di Messina
Vince Palermo, o meglio una donna di spalle e due uomini che ammirano altrettante fontane monumentali incastonate nei palazzi del noto incrocio del centro storico del capoluogo siciliano “I Quattro Canti”: lo scatto, intitolato appunto “Due dei quattro” e firmato da Martina Polito, è una celebrazione in bianco e nero della bellezza, della storia, dell’architettura, un simbolo della nostra terra impreziosito da un’inquadratura dal basso che dà importanza alla protagonista, seppure non vista in viso, quanto all’essenza della Sicilia in grado di venire fuori con forte impatto motivo sullo spettatore. Si è concluso nei giorni scorsi il lavoro della giuria di qualità del contest dedicato all’indimenticato fotoreporter, il maestro Michelangelo Vizzini, che ha visto trionfare il bianco e nero sul colore, nonostante il tema “Donne e Sicilia” fosse utile anche per un tripudio di tonalità che caratterizzano la nostra isola: unico scatto a colori che ha ottenuto un riconoscimento, “Beata Gioventù” di Domenico Piccione, con il premio speciale “Discover Messina Sicily”. Seconda classificata invece “A fimmina” di Teresa Letizia Bontà, fotografa che ha vinto anche il premio speciale dell’ambulatorio odontoiatrico Dott. Santo Trovato, main sponsor dell’iniziativa, per lo scatto “Scandalo fu”. Nel primo sono due i soggetti, probabilmente una figlia e un papà anziano, nella cucina di una baracca-grotta dove, tra cassetti sconquassati di un vecchio armadio e varie suppellettili, la più giovane “fimmina”, dallo sguardo e bellezza mediterranea, si gira richiamata dalla faccende domestiche mentre sistema un piatto: è il ritratto di una Sicilia povera, che ricorda quando i siciliani scappavano dall’isola tra ‘800 e ‘900 per le condizioni di miseria, di una Sicilia legata alla famiglia come alla cucina come alle origini, di una Sicilia che vorremmo non esistesse più e al contrario, in molti paesi e borghi queste fotografie sono realtà odierne.
Terzo posto per “Candore siculo” di Pietro Varacalli: una ragazzina candida, dolce, labbra carnose, lunghi capelli, tunica chiara, sguardo preoccupato o incuriosito chissà da cosa, emerge da un primo piano chiaro-scuro che lascia alle spalle alcuni uomini molto eleganti e di diverse età: un tripudio di contrasto tra bianco e nero, tra donna e uomini, tra giovinezza e persone di altre età, che distratte, non guardano la ragazza, fino al quarto uomo sulla destra addirittura voltato dal lato opposto, quasi un messaggio sociale per dire che spesso la bellezza “sicula”, ricca di semplicità, ce l’abbiamo accanto, però non sappiamo apprezzarla.
Il premio Social TempoStretto è stato assegnato a Martina Lisitano con “All’ombra del sole” mentre a “Essenza sicula” di Davide Schillaci il Premio Foto Verticale. Infine il Premio Morgana va a Matteo Smillo con “Momenti del Passato”.
La commissione, composta dai fotografi Mimmo Irrera, Francesco Mento, Alessandro Mancuso, Nanda Vizzini, dal dott. Santo Trovato e dai rappresentanti dell’associazione Morgana Francesca Musarra e Simone Totaro, si è basata su specifici parametri quali attinenza al tema, tecnica fotografica e taglio giornalistico.
La premiazione si svolgerà mercoledì 8 maggio alle ore 18.30 (ingresso libero) nell’Aula Cannizzaro dell’Università di Messina, si aprirà coi saluti del rettore Salvatore Cuzzocrea e sarà presentata dal giornalista Massimiliano Cavaleri; tra gli ospiti il vincitore del Premio Vizzini 2018, Carmelo Isgrò e i fondatori della Scuola di fotografia Messina, Anna Venuto e Pietro Cardile. L’evento, coordinato da Mirko e Gaia Vizzini, quest’anno ricorre nel 10° anniversario della scomparsa di Vizzini, e si terrà nell’ambito della “Piazza dell’arte”, promossa dall’associazione Morgana. Al Rettorato inoltre sarà allestita la mostra “Messina com’era” con foto inedite di Vizzini.