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Per questo motivo Consulcesi ha lanciato l’idea dell’arbitrato della salute, una proposta raccolta da Pierpaolo Sileri del M5S, presidente della Commissione Sanità al Senato: “La nostra intenzione è di cercare una soluzione attraverso un disegno di legge, di mia iniziativa, che mira a creare una camera di arbitrato che tenderà a migliorare il rapporto tra medico e paziente”, ha detto intervenendo in videoconferenza all’incontro. “Un progetto che – ha aggiunto Francesco Del Rio, avvocato di Consulcesi – ha lo scopo di istituire un organismo di diritto pubblico all’interno del quale tutti i soggetti, direttamente ed indirettamente coinvolti da un caso di presunta responsabilità medica, sono nelle migliori condizioni per poter collaborare, con l’ausilio necessario delle migliori professionalità del mondo giudiziario, legale, medico-legale, assicurativo e psicologico, di una soluzione conciliativa davvero condivisa”.
Una “importante proposta che potrebbe raffreddare i contenziosi- ha detto Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano -. Inoltre, si potrebbe ulteriormente stimolare il rapporto con il paziente anche attraverso la certificabilità della sua soddisfazione con strumenti moderni come la tecnologia Blockchain”. E proprio in questo senso la tecnologia Blockchain è al centro del progetto sviluppato sempre da Consulcesi Tech: uno strumento innovativo per raccogliere in tempo reale le opinioni di pazienti sulle cure ricevute come puntualità del servizio, efficacia della comunicazione, qualità̀ delle cure e professionalità del personale che saranno censiti in un database condiviso da tutte le strutture per garantire analisi confrontabili nel pieno rispetto della privacy e validati dalla blockchain. Altro strumento che consente al medico di ‘proteggersi’ dal rischio contenzioso è ovviamente la formazione: “Il medico formato e costantemente aggiornato – ha aggiunto Del Rio – sa fornire la migliore prestazione possibile al paziente e, nel contempo, sa meglio tutelare sé stesso di fronte a qualsiasi censura di responsabilità professionale”.
Per approfondimenti consultare il seguente link con l’articolo pubblicato da Messina Medica 2.0