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Il corso si ripromette di fornire già nella fase pre laurea, come parte integrante del processo formativo, i concetti di deontologia che devono ispirare l’attività professionale.
Numerose altre università hanno aderito al progetto e hanno inserito nel loro corso di studi un percorso dedicato alla conoscenza dell’etica della responsabilità, della corretta pratica professionale e del ruolo centrale del rapporto medico-paziente.
L’analisi del Codice Deontologico, dell’Istituzione Ordinistica, il ruolo delle CAO e dei compiti loro delegati per legge consente di delineare i riferimenti etici e comportamentali che devono regolare i complessi rapporti che precedono e seguono l’atto medico (consenso informato, comunicazione, ascolto e cura), il rapporto tra colleghi, l’informazione e la pubblicità; un’attenzione particolare viene dedicata ai rischi derivanti dal coinvolgimento in attività di esercizio abusivo in qualità di prestanome e le nuove gravissime sanzioni
Chiarite le responsabilità che rimangono in capo al professionista nell’esercizio professionale, anche quando viene esercitato in strutture complesse dal punto di vista organizzativo, sono definiti e descritti i percorsi necessari nel contratto d’opera che lega il professionista alla struttura; viene evidenziata l’importanza di stabilire contrattualmente l’equo compenso e il riconoscimento dei propri diritti anche ai fini assistenziali e previdenziali.
Si sottolinea l’importanza dell’ENPAM, il nostro ente di previdenza e assistenza, e si illustra in particolare, la presenza costante della Fondazione al fianco dei giovani universitari frequentatori degli ultimi anni dei corsi di laurea (iscrizione anticipata) e dei giovani professionisti a cui non viene meno il supporto anche economico per l’avviamento alla professione.
L’obiettivo primario è che i giovani professionisti, accanto alle competenze cliniche e tecniche, acquisiscano attraverso la conoscenza delle regole etico/deontologiche la consapevolezza dell’importanza del rapporto medico-paziente non soltanto quale fondamento oggettivo dell’alleanza terapeutica, ma come rispetto del diritto alla salute della persona. Il professionista non può delegare il rapporto diretto con il paziente; il tempo dell’ascolto è tempo di cura, cosi come la visita costituisce il primo atto medico.
Usare questo indispensabile atto a fini concorrenziali per l’accaparramento della clientela, non è soltanto scorretto e sanzionabile, ma mortificante.
Si riafferma la peculiarità dell’essere Medico, evidenziando “L’orgoglio di esercitare la professione di Medico Odontoiatra dedito alla cura della persona”, e quale tra il professionista e l’imprenditore debba essere l’aspetto prevalente.
Nel corso delle lezioni, intensissime, i futuri colleghi iscritti al sesto anno dell’Università, ricevute le corrette informazioni, hanno saputo individuare e sviluppare le tematiche afferenti all’esercizio dell’attività di Odontoiatra e i valori fondanti che ne contraddistinguono il carattere di professione intellettuale.
Hanno approfondito con partecipazione i temi trattati durante il Corso intervenendo sui temi caldi dell’inserimento professionale e sulla difficoltà di mettere in pratica le competenze che con sacrificio e rigore hanno conseguito.
Sono apparsi convinti che un’odontoiatria non esercitata al meglio per i continui compromessi al ribasso determinati da realtà che operano sul territorio (low cost, pubblicità e abusivismo) li penalizza in maniera particolare mortificando il loro impegno nello studio e le loro prospettive professionali. Hanno compreso pienamente il loro importantissimo ruolo di tutori del bene salute,e quanto un approccio etico alla pratica professionale sia quindi imprescindibile.
Si può provare orgoglio e nutrire fiducia nel futuro della professione nel vedere crescere la consapevolezza dell’importanza del sapere essere professionisti sommato al sapere e saper fare.
Il riferimento ai valori espressi nei Principi fondamentali deve essere parte integrante della pratica e della dignità professionale: il Medico Odontoiatra deve esercitare in scienza e coscienza e non deve sottostare a coercizioni di sorta nella scelta terapeutica .