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di Giuseppe Ruggeri
«Navigare in internet è come navigare per mare: bisogna avere punti di riferimento e strumenti», spiegava Umberto Veronesi raccomandando di prestare attenzione alla provenienza delle notizie “ci si può ragionevolmente fidare se le informazioni arrivano da ospedali e facoltà mediche di chiara fama, da società scientifiche di lunga tradizione, da enti istituzionali, come ad esempio l’Organizzazione mondiale della Sanità.”
Questa, in sostanza, la tesi di “Dottor Web e Mister Truffa”, l’ultimo saggio pubblicato da Gerardo D’Amico, giornalista e divulgatore scientifico. Laureato in scienze politiche, D’Amico ha lavorato per il “Mattino” di Napoli, “Telemontecarlo” e “L’Espresso”, passando poi alla RAI nel 1999. Ha collaborato con il Tg2 (nelle rubriche “Diogene” e “Medicina 33” e “Giornale Radio RAI. Dal 2010 è responsabile dell’informazione medico-scientifica a RaiNwes24 e cura la rubrica di medicina e salute “Basta la salute”.
Il volume, abbastanza ponderoso (oltre 300 pagine) fa il punto sull’attuale informazione scientifica, costretta a dover fare quotidianamente i conti con il procelloso mare del web. Tra notizie poco attendibili e vere e proprie “fake news”, il moderno internauta sconta la tendenza, oggi sempre più dominante, di curarsi da sé, incappando tra l’altro nelle reti di truffe sistematiche ai danni degli utenti. L’antidoto proposto da D’Amico è ovviamente quello di perseguire la medicina basata sull’evidenza, ed è per questo che il suo saggio è
denso d’interviste e riferimenti a illustri e accreditati esponenti del settore medico-biologico che spiegano i motivi sottesi alle scelte operate dalla comunità scientifica.
Un esempio? Naturalmente quello dei vaccini, ma non mancano puntualizzazioni sulla necessità d’impiego della mammografia nella prevenzione dei tumori della mammella, e critiche mirate nei confronti della medicina non tradizionale (omeopatia, agopuntura) attualmente priva di basi scientifiche che possano validarne l’applicazione.
Il testo è stato presentato di recente presso il Museo dell’Istituto Superiore Sanità di Roma, alla presenza di Piero Angela, il quale ha commentato in proposito: “Nella scuola italiana non s’insegna la scienza. E’ la grande assente nelle aule del nostro Paese. Oggi s’insegnano le materie – matematica, biologia ecc. – ma non il metodo, l’etica, la cultura scientifica. E questo apre la strada alle “fake news”. Anche per quanto riguarda le terapie, nessuno insegna a scuola che per essere valide devono essere confermate da protocolli di ricerca e per questo una terapia non è valida per il solo fatto di essere pubblicizzata su Internet o proposta da qualche personaggio”.