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Il Ministero della Salute ha pubblicato un nuovo aggiornamento delle linee guida sull’emergenza caldo, introducendo una sezione specifica sull’inquinamento atmosferico e il suo effetto sempre più deleterio per la salute umana.
L’emergenza delle ondate di calore va di pari passo con l’enorme problema dell’inquinamento ambientale ormai all’ottavo posto delle cause di mortalità e responsabile di 30.000 decessi prematuri all’anno. Il nostro paese è a rischio sia per ondate di calore che per eventi meteorologici estremi. Ormai i dubbi sugli effetti devastanti dell’inquinamento sulla salute umana sono sotto gli occhi di tutti e il rapporto sulle nuove linee guida di indirizzo su ondate di calore e inquinamento atmosferico affronta la questione a 360 gradi, presentando le evidenze scientifiche sugli effetti delle ondate di calore e dell’inquinamento atmosferico sulla salute e i gruppi più vulnerabili.
Nel documento si ricorda che le esposizioni all’inquinamento hanno effetti sulla salute umana sia per esposizioni brevi e acute, che per esposizioni croniche. Ma se l’inquinamento e i suoi effetti deleteri sulla nostra salute riguardano tutti, alcuni gruppi sono più a rischio: bambini, anziani, persone con malattie cardio-vascolari pregresse. In particolare le donne in gravidanza subiscono effetti avversi dell’inquinamento che possono iniziare dall’utero. Gli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) sono in grado di raggiungere il feto determinando ritardi nella crescita e un basso peso dei neonati. I bambini sono ancora più a rischio poiché l’apparato immunitario e polmonare sono in via di sviluppo e inoltre dati, seppur ancora da verificare, indicano un ritardo psico-motorio e cognitivo per via dell’inquinamento sui più piccoli.
Un ruolo fondamentale lo giocano da ora la politica e il sistema sanitario. A livello istituzionale il documento suggerisce che bisogna adottare azioni efficaci con un approccio inclusivo e multidisciplinare per ridurre l’inquinamento atmosferico. Dai pianificatori del territorio e dei trasporti agli operatori della salute pubblica. Coordinare e monitorare l’inquinamento tra tutti gli attori del tessuto sociale è fondamentale per evitare che l’inquinamento si sposti da un’area ad un’altra. Da una parte adottare, come già sta accadendo, limitazioni per i veicoli più inquinanti, definire norme rigide per regolamentare l’utilizzo di combustibili fossili e valutare un nuovo modello di pianificazione urbana a livello locale in sinergia a politiche green su energia e trasporti.
Ma il ruolo di prevenzione spetta anche alla sanità. L’Oms ha definito azioni chiare e precise del settore sanitario in risposta all’inquinamento tra cui: analizzare i dati epidemiologici sulla salute e l’inquinamento atmosferico, monitorare costantemente gli effetti dell’inquinamento in sinergia con i sistemi di sorveglianza ambientali, valutare le politiche pubbliche per ridurre l’inquinamento atmosferico, informare i cittadini sulle azioni per tutelarsi. I cittadini avranno la possibilità di informarsi sui siti dell’ARPA, cambiando anche con piccoli gesti il decorso dell’inquinamento atmosferico che rischia di salire sempre più le classifiche di causa di mortalità per noi e per le prossime generazioni.
Per maggiori dettagli scaricare: il piano prevenzione nazionale e linee guida ondate calore ministero salute