La testata digitale dell'OMCeO Messina
 
Gioco patologico d’azzardo: se ne parla a Venezia in Salute il 21 e 22 settembre

Gioco patologico d’azzardo: se ne parla a Venezia in Salute il 21 e 22 settembre

Views: 2

L’impegno economico del Servizio Sanitario Nazionale è tra i 113 e i 115 miliardi di euro, il giro d’affari del gioco d’azzardo è di 105 miliardi di euro. Giovanni Leoni, presidente dell’OMCeO veneziano e vicepresidente della FNOMCeO, parte da questi due semplici dati – definiti “impressionanti” – per illustrare la dimensione del fenomeno, il gioco patologico d’azzardo, protagonista dell’edizione 2019 di Venezia in Salute.

«Questa – ha aggiunto – è la massa di denaro che circola. Il problema più grande è lo sdoganamento, la capillarità, la diffusione del gioco a disposizione di tutti, nel bar sotto casa, con le macchinette, con i gratta e vinci… a disposizione anche di chi ha possibilità economiche basse, che si gioca la pensione. Sono stati questi dati scioccanti a spingerci a scegliere questo tema. È etica medica anche questa. È difficile far uscire qualcuno dal gorgo una volta che ci entrato, però si può agire prevenendo».

Informazione sanitaria, prevenzione e consapevolezza dei cittadini sono, da sempre, gli obiettivi prioritari della manifestazione, in programma quest’anno il 21 e il 22 settembre e presentata alla stampa martedì 17 settembre, al Municipio di Mestre.

Fuorigioco. Vinci quando smetti il titolo dell’edizione 2019, dedicata, appunto, al gioco patologico d’azzardo i cui rischi saranno analizzati e spiegati non solo ai cittadini, ma anche ai medici stessi, nel convegno scientifico in programma il sabato al Padiglione Rama dell’Ospedale dell’Angelo. Il giorno dopo, la domenica, sarà la volta, invece, dell’incontro di piazza con le realtà sanitarie, pubbliche, private e associazioni, attive sul territorio, presenti in 35 stand dalle 10 alle 20 in Piazzetta Pellicani e via Palazzo a Mestre. La lista dei partecipanti a #VIS2019 conta più di 60 enti.

Per maggiori dettagli scaricare i dati sul gioco patologico