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All’epoca la scelta di donare gli organi da parte dei coniugi Green suscitò molta emozione in Italia e proprio quella decisione incentivò le donazioni nel Paese, che si triplicarono in 10 anni.
Il nuovo reparto di Rianimazione, per complessivi 20 posti letto, presso il piano 1° del padiglione “E”, si estende su una superfice di 800 mq, ha richiesto 8 mesi di lavoro ed ha avuto un costo di circa 1,1 milioni di euro ed è stato progettato con una filosofia innovativa che prevede la realizzazione di box prefabbricati, per consentire una migliore gestione clinica del paziente. Grande cura è stata anche posta nella attuazione di soluzioni che migliorano il grado di umanizzazione degli ambienti. Infine nelle postazioni di isolamento è stato installato un pc panel a bordo letto che permette ai pazienti infetti o immunodepressi di comunicare con i propri cari in conference call o di accedere a contenuti multimediali e TV.
Al termine della cerimonia di intitolazione, il centro congressi del Policlinico universitario ospiterà la conferenza “Effetto Nicholas” sulla Sensibilizzazione alla Donazione di Organi. Dopo i saluti del Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, e del Direttore Generale dell’A.O.U. “G. Martino”, dott. Giuseppe Laganga Senzio, interverranno i genitori di Nicholas, Maggie e Reginald Green, e l’Assessore regionale alla Salute, avv. Ruggero Razza. La conferenza sarà coordinata dal Direttore Sanitario dell’A.O.U. “G. Martino”, prof. Antonio Levita. Sarà presente all’evento il vicepresidente dell’Ordine dei medici e odontoiatri Renato Palmeri.
Al Policlinico universitario, che, in sinergia con l’Ateneo peloritano, ha organizzato l’evento, saranno presenti tre delle sette persone che ricevettero gli organi di Nicholas e numerosi studenti degli Istituti scolastici superiori cittadini.