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“Condividiamo nello spirito e nella sostanza la mozione approvata ieri dalla Fnopi, la Federazione degli Ordini delle Professioni infermieristiche. La consideriamo come un passaggio importante, perché gli Infermieri definiscono correttamente diagnosi e cura come competenze mediche. La recepiamo, anche in rappresentanza dei 435mila Medici e Odontoiatri italiani, quale un invito a proseguire, tutti insieme, quel lavoro comune e sinergico che solo può portare a garantire un futuro di sostenibilità e universalità per il nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
A parlare è il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, commentando la Mozione approvata ieri dai 102 presidenti del Consiglio nazionale della Fnopi. Una mozione che vuole garantire “il diritto al futuro della professione infermieristica” e di “un’assistenza accessibile, equa, sicura, universale e solidale”.
“Apprezziamo in maniera particolare il fatto che gli infermieri vogliano evitare il trasferimento di competenze da una professione a un’altra, e che riaffermino come i processi vadano costruiti insieme, mettendo a disposizione i saperi di ogni disciplina – continua Anelli -. Il nostro Servizio Sanitario Nazionale, per essere moderno ed efficiente, ha bisogno di tutte queste competenze, sempre più avanzate, che si esprimono mediante modelli multiprofessionali e si fondano sul lavoro in equipe. Ne ha bisogno, ad esempio, nei microteam dell’assistenza territoriale, che comprendano, oltre al medico, l’infermiere di famiglia. Ne ha bisogno sulle ambulanze per il soccorso avanzato, che devono portare a bordo microequipe con medico, infermiere, autista soccorritore”.
“La conflittualità tra le Professioni è un retaggio del passato, un’eredità pesante che vogliamo lasciarci alle spalle per camminare verso il futuro in un’ottica di confronto che esalti le rispettive competenze, sostenendo percorsi formativi che qualifichino sempre più il nostro operato – aggiunge ancora.
“Noi crediamo in una sanità fatta dagli infermieri, dai medici, da tutte le figure professionali di antica o nuova istituzione. Noi immaginiamo un Servizio Sanitario che sia nazionale, equo, universalistico, solidale, fondato sul lavoro e sulle specifiche e sinergiche competenze di tutti professionisti sanitari e sociali – conclude -. Perché quel futuro che, insieme agli Infermieri, reclamiamo a gran voce per la nostra sanità dipende dal lavoro dei professionisti, un lavoro di squadra dove ognuno gioca nel suo ruolo e tutti sono fondamentali per vincere la partita”.