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Meditazione per la giornata dedicata alla violenza sulle donne

Meditazione per la giornata dedicata alla violenza sulle donne

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di Francesco Certo

 

Chi mi conosce sa come la penso.

Lo dico spesso.

La donna è di gran lunga superiore all’uomo.

La donna raramente usa violenza fisica, raramente uccide.

Noi uomini, i forti, quelli che hanno scritto la storia e le sue

ferite grondanti di sangue, noi, sì, usiamo la violenza come

linguaggio, uccidiamo per regola, per sadismo, per piacere.

La donna è essere superiore.

La donna è madre, conosce l’amore nel tempo dell’attesa,

nel tempo del silenzio, nel tempo del dolore.

Nella nascita di una creature c’è l’amore e la sue rinunce.

Perché l’amore è rinuncia.

Maria ha rinunciato a suo Figlio, ha permesso la Croce,

le donne, le tante donne d’amore lasciano i propri figli

al mondo dopo il travaglio, i sacrifici.

Aspettando una telefonata, una carezza, un sentirsi dire ”mamma”.

A noi uomini, forti, quelli che hanno scritto la storia e le sue ferite

grondanti di sangue, resta il piacere di ucciderle, violentarle, pensando

che basti questo per vincere.

Ah, sì, perché noi uomini, sappiamo solo fare la guerra!

L’uomo è del mondo.

La donna, no, viene da altro posto.

Viene dall’anima, dall’amore che supera la morte.

Eh, sì, perché noi uomini forti, quelli che hanno scritto la storia e le sue

ferite grondanti di sangue non sappiamo, non vogliamo sapere che…

l’amore supera sempre la morte.