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dott.ssa Santa Claudia Ingrillì
Specialista in Endocrinologia
Secondo la definizione OMS, l’obesità è una condizione caratterizzata da un eccesso ponderale per accumulo di tessuto adiposo, in misura tale da influire negativamente sullo stato di salute.
La prevalenza dell’obesità è in continua crescita. Secondo i dati Istat, in Italia nel 2015 il 35.5% della popolazione adulta è in sovrappeso, il 9.8% è obesa. Esistono inoltre delle differenze geografiche tra Nord e Sud, che mostrano una maggiore prevalenza di persone in sovrappeso e obese nelle regioni meridionali piuttosto che in quelle settentrionali.
Obesità e sovrappeso sono in aumento non solo nei paesi sviluppati ma anche nei Paesi a basso e medio reddito. Per questo motivo sono riconosciute come veri e propri problemi di salute pubblica. A livello mondiale, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il numero di persone obese è raddoppiato a partire dal 1980: nel 2014 oltre 1,9 milioni di adulti nel mondo erano sovrappeso, tra cui oltre 600 milioni obesi.
L’obesità viene valutata utilizzando l’Indice di Massa Corporea (BMI), ottenuto dal rapporto tra il peso espresso in chilogrammi e il quadrato dell’altezza espressa in metri; sulla base di tale risultato possiamo definire:
· Sottopeso (BMI <18.5 kg/m²)
· Normopeso (BMI compreso tra 18.5-24.9 kg/m²)
· Sovrappeso (BMI compreso tra 25-29.9 kg/m²)
· Obesità di I grado (BMI compreso tra 30-34.9 kg/m²)
· Obesità di II grado (BMI compreso tra 35-39.9 kg/m²)
· Obesità di III grado (BMI compreso tra 40-49.9 kg/m²)
· Super Obesità (BMI >50 kg/m²)
L’Obesità rappresenta un serio problema di salute di per sè e per le comorbidità ad essa correlate: diabete mellito tipo 2, ipertensione arteriosa, sindrome metabolica, tumori, sindrome delle apnee notturne etc.
Quindi, trattare l’obesità significa ridurre l’insorgenza di queste patologie; numerosi studi hanno documentato che una riduzione, anche minima del peso (gli Standard di Cura Italiani per l’Obesità SIO 2016-17 indicano un calo del 5-15% rispetto al peso di partenza) può ridurre il rischio di
complicanze nell’arco di alcuni mesi, favorendo un miglioramento della salute in generale, con riduzione della mortalità, delle complicanze cardiovascolari e del diabete.
Le strategie a disposizione per ridurre il peso corporeo sono essenzialmente le modifiche dello stile di vita (dieta e attività fisica), tecniche cognitivo-comportamentali (supporto psicologico), la terapia farmacologica e la chirurgia bariatrica.
Il ruolo della terapia farmacologica per il controllo del peso è quello di supportare gli altri interventi terapeutici che vanno comunque sempre mantenuti. E’ necessario ricordare che i farmaci anti-obesità sono indicati, come parte di un programma globale che includa la dieta, l’attività fisica e l’eventuale supporto psicologico, in soggetti BMI > 30, oppure in soggetti con BMI > 27 che presentino altri fattori di rischio o altre patologie correlate all’obesità (come ad esempio diabete di tipo 2, ipertensione arteriosa, dislipidemie etc).
Attualmente, i farmaci utilizzabili per la terapia farmacologica dell’obesità approvati dalla FDA (Food and Drug Administration) sono 5, rispettivamente:
· ORLISTAT
· LORCASERINA
· FENTERMINA/TOPIRAMATO
· NALTREXONE/BUPROPIONE
· LIRAGLUTIDE 3 mg
Di queste 5 classi di farmaci solo 3 hanno ricevuto l’approvazione dell’EMA e sono quindi utilizzabili in Italia, ovvero l’Orlistat, l’associazione Naltrexone/Bupropione e la Liraglutide 3 mg.
Nella valutazione della scelta di un farmaco per l’obesità il medico deve valutare, oltre all’efficacia nella riduzione del peso corporeo, il profilo di sicurezza del farmaco stesso e la presenza di effetti collaterali accettabili. In ogni modo, la terapia farmacologica va sospesa se dopo un periodo di 12 settimane non si è assistito ad un calo di almeno il 5% del peso corporeo.
L’Orlistat (nomi commerciali XENICAL, BEACITA) è stato approvato come farmaco anti-obesità dall’FDA nel 1999. E’ un inibitore della lipasi pancreatica, e come tale riduce l’assorbimento dei grassi introdotti con l’alimentazione. Proprio per il suo meccanismo d’azione, gli effetti collaterali legati all’assunzione di questo farmaco sono di tipo gastroenterico: steatorrea, flatulenza, incontinenza fecale. Controindicazioni al suo utilizzo sono essenzialmente rappresentate da condizioni di malassorbimento e colestasi.
L’associazione Naltrexone/bupropione (nome commerciale MYSIMBA) esercita il proprio effetto sul peso corporeo mediante un’azione a livello centrale. Il naltrexone è infatti un antagonista dei recettori oppiacei con conseguente blocco dell’attività della Beta-endorfina; il bupropione è un inibitore della ricaptazione della noradrenalina e della dopamina e inoltre stimola l’azione dei neuroni POMC, neuroni anoressigeni localizzati a livello del nucleo arcuato che inibiscono l’assunzione di cibo. Gli effetti collaterali di tale associazione sono rappresentati da nausea, vomito, vertigini, insonnia, mal di testa, secchezza delle fauci e diarrea.
La Liraglutide è un agonista recettoriale del GLP-1, prescrivibile a dosaggio compreso tra 0.6 e 1-8 mg nei pazienti con diabete mellito tipo 2. La liraglutide 3 mg (nome commerciale SAXENDA) è stata approvato come farmaco anti-obesità nel 2015. Esercita una doppia azione, a livello centrale tramite la stimolazione dei neuroni POMC, e a livello periferico mediante un rallentamento dello svuotamento gastrico e un aumento della motilità intestinale, con conseguente aumento del senso di sazietà. Tra gli effetti collaterali, comuni a tutti i farmaci della classe degli analoghi del GLP-1, vi sono nausea, vomito, diarrea, costipazioni, dispepsia, dolori addominali, aumento sierico della lipasi.
CONCLUSIONI
L’obesità è una patologia cronica. L’obiettivo della terapia farmacologica è quello di ottenere il calo ponderale necessario a ridurre i rischi correlati all’obesità ma anche permettere ad un maggior numero di soggetti di raggiungere gli obiettivi del peso.
La terapia farmacologica deve permettere di mantenere la perdita di peso nel tempo bilanciando il rischio di eventi avversi dovuto all’uso prolungato del farmaco. Le opzioni farmacologiche attualmente disponibili in commercio hanno un buon profilo di sicurezza ed efficacia. Nella scelta del farmaco più adatto bisogna tener conto delle specifiche modalità d’azione ma anche del costo di ciascun farmaco che è a totale carico del paziente e non è attualmente a carico del sistema sanitario nazionale.
BIBLIOGRAFIA:
Health Effects of Overweight and Obesity in 195 Countries over 25 Years. N Engl J Med. 2017
Standard Italiani per la Cura dell’Obesità SIO-ADI 2016-2017
American Association of Clinical Endocrinologist and American College of Endocrinology Position Statement on the 2014 Advanced Framework for a New Diagnosis of Obesity as a Chronic Disease
Centrally Acting Agents for Obesity: Past, Present, and Future. Coulter AA, Rebello CJ, Greenway FL. Drugs. 2018