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Per l’erogazione si dovrà però aspettare il via libera dei Ministeri vigilanti
Prevista un’indennità massima di 1.000 euro mensili a chi svolge la libera professione, erogazione in proporzione all’aliquota versataPrevista anche la possibilità di chiedere un anticipo sulla pensione fino ad un massimo del 15%
L’ENPAM ha previsto di versare, con proprie risorse finanziaie, un’indennità massima di mille euro a tutti i medici e odontoiatri che svolgono libera professione e che hanno avuto un calo del reddito importante a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Lo ha stabilito il CdA della Fondazione stanziando, sembrerebbe ma la cifra non è confermata ufficialmente, 350 milioni di euro.
E’ un primo segnale di presenza concreto dell’ente previdenziale nei confronti di tutti coloro che non hanno un reddito garantito e deve rappresentare un primo aiuto, sapendo che l’ENPAM promuoverà ulteriori iniziative per garantire un supporto in questo periodo difficile. Allo stesso tempo si attendono anche gli interventi da parte del Governo, per i quali la Fondazione ENPAM si sta battendo duramente.
La prestazione andrà a chi esercita unicamente come libero professionista ma anche a chi fa libera professione in parallelo ad attività in convenzione o come dipendente (es: chi fa intramoenia). L’aiuto potrà essere richiesto da tutti gli iscritti non pensionati, senza limiti di reddito.
La parola passa ora nuovamente nelle mani del Governo al quale competono le deroghe di legge indispensabili per consentire un rapido avvio degli interventi che l’ENPAM ha deliberato di realizzare.
Erogazione dell’indennità sostitutiva del reddito
I soggetti aventi i requisiti
Potrà fare domanda chi avrà subito, dopo il 21 febbraio 2020, una riduzione del fatturato di oltre un terzo rispetto all’ultimo trimestre dello scorso anno. L’indennità andrà a tutti i liberi professionisti in regola con i contributi previdenziali e per i quali nel 2019 risultino contributi versati su redditi prodotti l’anno precedente. Per gli iscritti che hanno cominciato l’attività nel 2019 l’ENPAM valuterà sussidi assistenziali secondo un canale differente (assistenza di Quota A).
Determinazione dell’importo
Quanti hanno versato l’aliquota intera del 17,50% riceveranno l’importo intero di 1.000 euro mentre chi versa l’aliquota dimezzata riceverà il 50%. Il sussidio sarà riconosciuto in proporzione anche a chi versa il contributo ridotto del 2 per cento.
Durata e Trattamento fiscale
L’indennità verrà erogata per la durata dell’emergenza, con un massimo di tre mesi. L’ENPAM ha chiesto che questo beneficio sia esentasse, come esentasse sono i 600 euro dello Stato.
Modalità e tempi di presentazione della domanda
La decisione è stata deliberata dal Consiglio di amministrazione dell’ENPAM il 26 marzo 2020 ma l’indennità sarà pagabile solo dopo il via libera dei ministeri vigilanti. In ogni caso la Fondazione comincerà a raccogliere le richieste nei prossimi giorni.La procedura per richiedere la prestazione sarà disponibile nell’area riservata del portale web ENPAM dalla prossima settimana. Ad ogni modo l’ordine cronologico di presentazione delle domande non sarà rilevante, poiché l’ENPAM intende versare l’indennità a tutti gli iscritti che ne hanno i requisiti.
Richiesta di anticipo sulla pensione fino al 15%
Gli iscritti che svolgono esclusivamente attività libero professionale, in aggiunta all’indennità di 1.000 euro, potranno chiedere all’ENPAM un anticipo sulla pensione maturata sulla Gestione “Quota B” del Fondo di Previdenza Generale (Fondo della libera professione).È questa la seconda misura varata in via eccezionale e approvata nel CdA “d’emergenza” che si è svolto nel pomeriggio di giovedì 26 marzo 2020, resosi necessario per raccogliere il grido d’aiuto lanciato dai professionisti e dare loro risposte concrete.Grazie a questa misura “ad hoc”, i sanitari iscritti all’ENPAM potranno avere a disposizione liquidità utile a tamponare le perdite causate dal brusco stop lavorativo che ha colpito duramente la libera professione.
Consistenza economica della richiesta
La tutela è stata pensata per dare la possibilità all’iscritto di valutare quanto ricevere come acconto in base alle proprie necessità. L’importo massimo che si potrà chiedere sarà una quota pari al 15 per cento della pensione annua che spetterebbe all’iscritto, calcolata al momento in cui fa la domanda.
I soggetti aventi i requisiti
La misura permetterà all’iscritto di avere un acconto sulla pensione già maturata, e non una restituzione parziale dei contributi versati (il che consente di ottenere una cifra maggiore).Il requisito principale, quindi, è che l’iscritto che fa domanda abbia l’anzianità contributiva minima per andare in pensione, cioè almeno 15 anni di versamenti.Potranno fare domanda solo quanti esercitano esclusivamente la libera professione e non ricevere alcun tipo di pensione, né dall’ENPAM, né da altri enti previdenziali.Altro requisito importante, visto il contesto in cui è stato varato il provvedimento, riguarda la situazione reddituale dell’iscritto determinata dall’emergenza epidemiologica da Covid-19. Bisognerà infatti autocertificare di aver avuto nel trimestre precedente all’invio della domanda, e comunque a partire dal 21 febbraio 2020, una diminuzione del 33 per cento del fatturato rispetto all’ultimo trimestre del 2019.I richiedenti dovranno anche essere in regola con il versamento dei contributi all’ENPAM. Inoltre nel 2019 devono aver versato contributi di Quota B relativamente a redditi prodotti l’anno precedente.
Modalità e tempi di presentazione della domanda
Nonostante il provvedimento sia stato approvato dal Consiglio di amministrazione, è necessario che riceva l’approvazione da parte dei ministeri vigilanti. La domanda una volta pubblicata sul sito potrà essere presentata sino al 31 marzo 2021.