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Chi ha responsabilità istituzionali, in questo momento così difficile per tutti, ha il dovere di valutare con attenzione le parole che usa, per questo ritengo che gli interventi debbano essere centellinati, per informare e giammai per fare politica.
Da un lato, infatti, l’Organizzazione mondiale della sanità ha “valutato che l’emergenza coronavirus può essere definita come pandemia”., ma dall’altro il direttore dell’OMS ha sottolineato: “Siamo incoraggiati dalle misure aggressive adottate dall’Italia, speriamo che abbiano effetti nei prossimi giorni”.
Anche oggi il Governo nazionale sta dimostrando, con l’apprezzata e convinta condivisione delle opposizioni, di voler fronteggiare con determinazione, non solo l’aspetto sanitario, ma anche il dramma sociale e economico che il Paese sta vivendo. Penso, in particolare, alle tante persone che sono sul baratro economico, ai piccoli, piccolissimi imprenditori e ai professionisti, già sfiancati da anni di crisi, ai dipendenti del settore privato, che rischiano il posto di lavoro. A loro bisogna dare risposte immediate e aiutarli a vincere le tante paure che li affliggono, senza dimenticare gli ultimi, i diversamente abili, gli anziani e i malati, che proprio in questi frangenti soffrono crisi di abbandono e il peso del loro stato.
Quale componente dell’ufficio di presidenza della Commissione Sanità domani incontrerò, insieme agli altri componenti l’ufficio, Margherita La Rocca, Carmelo Pullara, Francesco Cappello, l’assessore Ruggero Razza, per dare il supporto della Commissione e del Parlamento Siciliano tutto, a chi è in trincea da giorni, i medici, gli infermieri e tutti i lavoratori del settore sanitario e dell’indotto.
Lo incontrerò per poter dare le giuste informazioni alla gente che spesso si sente abbandonata o peggio non informata con la giusta trasparenza, per dare il nostro contributo di idee, per portare la voce di coloro che continuamente ascoltiamo, in una parola, nonostante il ruolo di forza di opposizione, per condividere le responsabilità!
Come sempre serve l’aiuto di tutti, serve il senso di responsabilità, serve riaffermare il primato dell’intelligenza e della capacità di orientare liberamente e con convinzione i nostri stili di vita. Non dobbiamo pensare, neanche per un attimo, che si possano ottenere risultati migliori con la forza, con la costrizione, sarebbe un passo indietro nel tempo, sarebbe vanificare le conquiste di civiltà, acquisite con grandi sacrifici. L’Italia è chiamata a dimostrare che con i comportamenti virtuosi si può conseguire l’obbiettivo di sconfiggere il virus e ripartire più forti di prima.
Questo è lo sforzo più importante che si chiede a tutti noi!
Voglio concludere con una nota positiva, perché per chi è credente la speranza, che non va confusa con un’umana ottimistica aspettativa, è la certezza di poter confidare sempre nell’aiuto di Dio, e dirvi che sto ricevendo da tante aziende, da tante persone, da tante associazioni, la disponibilità, la voglia di contribuire, chi con liberalità economiche, chi mettendo a disposizione attrezzature tecnologie, lavoro, piattaforme informatiche, a combattere questa battaglia a fianco delle istituzioni.
Queste disponibilità, che sono la dimostrazione più genuina della generosità dei siciliani, le ho comunicate al Presidente Musumeci e agli assessori competenti.