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Intervista al direttore sanitario Nino Levita: “Il Policlinico è un doppio ospedale: padiglioni operativi separati da quello covid-19”

Intervista al direttore sanitario Nino Levita: “Il Policlinico è un doppio ospedale: padiglioni operativi separati da quello covid-19”

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di Massimiliano Cavaleri

Messina Medica ha deciso di intervistare i tre direttori degli ospedali messinesi impegnati nell’emergenza (Papardo, Policlinico e ASP per l’ospedale di Barcellona), ponendo loro le stesse 5 domande che riguardano anche le altre patologie, non infettive, da trattare in questo periodo. Pubblichiamo la seconda intervista: per il Policlinico, di concerto con il manager Giuseppe Laganga, ha risposto il direttore sanitario Nino Levita.

1) L’emergenza covid-19 rischia di far dimenticare altre patologie, non infettive, che meritano assistenza, specie quelle per cui la diagnosi precoce è fondamentale sia in termini di salute che per evitare importanti costi di gestione sanitaria. Come state affrontando questo problema?
Continuiamo a garantire i percorsi per pazienti portatori di altre patologie, con attività ambulatoriali destinate alle problematiche non procrastinabili. Offriamo attività di chirurgia e continuiamo a rispondere alle necessità delle reti tempo dipendenti.
 
2) Gli ospedali sono visti come possibili focolai. La gente ormai ha paura di andarci: avete numeri in tal senso? Come invertire la tendenza? Possiamo considerare i nosocomi come un “doppio ospedale”: da un lato il Covid Hospital, dall’altro tutto il resto nettamente separato?
In questo momento è fondamentale fare comprendere all’utenza che, oltre ai servizi legati all’emergenza coronavirus, il Policlinico continua a fornire una serie di prestazioni fondamentali per l’emergenza e urgenza. Ad esempio, la Stroke unit e Neurologia funzionano ora presso il Padiglione B, dove viene garantita la degenza dei pazienti. La Neurochirurgia e la Chirurgia maxillo-facciale sono invece al Padiglione F, in cui è pienamente operativo il complesso delle sale operatorie. Inoltre, è stata avviata una collaborazione con altre strutture cittadine, per vicariare le attività non erogabili presso il Policlinico, proseguendo i percorsi di cura intrapresi con gli stessi professionisti. È il caso del servizio di Ematologia.
Il Covid Hospital, ribadiamo, è un ospedale che funziona all’interno dell’ospedale, ma sono stati realizzati percorsi separati, grazie ai quali l’utenza può fruire in sicurezza degli altri servizi, fermo restando che – visto il momento attuale – si è naturalmente registrata una forte diminuzione di richieste il molti settori.
 
3) Quali tipologie di patologia vengono trattate ambulatorialmente in questo momento di emergenza?
Sostanzialmente vengono garantite tutte le attività che rivestono, come detto, caratteristiche di urgenza o di minima differibilità. Taluni aspetti vengono trattati dagli specialisti in modalità remota, approfittando anche delle disposizioni regionali sulle procedure di proroga dei piani terapeutici. L’erogazione dei farmaci legati a piani terapeutici avviene regolarmente e per coloro i quali hanno difficoltà a muoversi, grazie all’assistenza della Croce Rossa, prevediamo anche la consegna a domicilio.
 
4) Come accedere ai servizi ambulatoriali?
L’accesso ai servizi ambulatoriali avviene attraverso contatto telefonico o mail. L’Ordine dei Medici ci sta dando un importante supporto nel diffondere le informazioni relative a cambiamenti nei contatti.

5) E’ stato messo in sicurezza il personale sanitario ma si è fatto i conti con il rischio dei degenti da trattare, specie i chirurgici, quanto a misure di tutela dall’infezione?
Abbiamo applicato e continuiamo ad applicare tutte le disposizioni ministeriali e regionali e, pure di fronte all’emergenza nazionale, abbiamo garantito al nostro personale il massimo della protezione possibile e, al contempo, abbiamo posto la massima attenzione nell’offrire la necessaria tutela ai nostri pazienti.