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Intervista al manager dell’ASP Messina: “I nostri sette ospedali sono sicuri, peraltro solo uno rimane Covid. Grazie al SovraCup prenotazioni negli ambulatori più vicini”

Intervista al manager dell’ASP Messina: “I nostri sette ospedali sono sicuri, peraltro solo uno rimane Covid. Grazie al SovraCup prenotazioni negli ambulatori più vicini”

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di Massimiliano Cavaleri

Messina Medica ha deciso di intervistare i tre direttori degli ospedali messinesi impegnati nell’emergenza (Papardo, Policlinico e ASP per l’ospedale di Barcellona), ponendo loro le stesse 5 domande che riguardano anche le altre patologie, non infettive, da trattare in questo periodo. Pubblichiamo la terza intervista a Paolo La Paglia, direttore generale ASP 5 Messina.

1) L’emergenza covid-19 rischia di far dimenticare altre patologie, non infettive, che meritano assistenza, specie quelle per cui la diagnosi precoce è fondamentale sia in termini di salute che per evitare importanti costi di gestione sanitaria. Come state affrontando questo problema?

Per quanto riguarda il primo quesito, relativamente al fatto che l’emergenza COVID rischi di far dimenticare altre patologie che meritano assistenza e per le quali la diagnosi precoce è fondamentale ci permettiamo di rassicurare chi ci legge potendo affermare che l’attenzione nei confronti di chi ha un bisogno assistenziale è sempre stata massima e tutti gli operatori si spendono giornalmente per fornire adeguate risposte in termini di prestazioni sanitarie. Dei sette presidi ospedalieri afferenti all’ASP di Messina, in atto solo uno è stato convertito in COVID Hospital, quello di Barcellona P.G., mentre tutti gli altri, Taormina, Milazzo, Mistretta, Patti, Lipari e S. Agata, continuano nella loro quotidiana attività assistenziale in termini di prestazioni in urgenza e per tutta l’attività programmata con particolare riguardo per gli aspetti oncologici e quelli del percorso nascita e materno infantile in senso lato. Pari attività, anche se in maniera più contratta, stante le restrittive disposizioni ministeriali emanate in merito alle misure da adottare per ridurre gli episodi di diffusione della patologia infettiva, viene quotidianamente svolta presso i poliambulatori distrettuali e presso le articolazioni assistenziali deputate al mantenimento dei livelli assistenziali nei confronti dei pazienti del SSR.

2) Gli ospedali sono visti come possibili focolai. La gente ormai ha paura di andarci: avete numeri in tal senso? Come invertire la tendenza? Possiamo considerare i nosocomi come un “doppio ospedale”: da un lato il Covid Hospital, dall’altro tutto il resto nettamente separato?

Non crediamo che gli ospedali vengano visti come possibili focolai, anzi c’è da ritenere che gli ospedali siano i posti da considerare in atto tra i più sicuri. E’ indubbio che abbiamo registrato un sensibile calo degli accessi al pronto soccorso in tutti i presidi, fenomeno comune in tutti i pronto soccorso d’Italia, almeno per quanta riguarda i codici bianchi e verdi. I codici Rossi e gialli accedono regolarmente con le stesse percentuali di sempre con la solo esclusione degli episodi di traumatologia per incidenti stradali o per occasioni lavorative per le evidenti ragioni che qui ci sembra superfluo evidenziare. In relazione infine, alla definizione “doppi ospedali”, da un lato Covid dall’altro tutto il resto nettamente separato, pare opportuno rappresentare che tale soluzione dal punto di vista edilizio è di difficile applicazione; in ogni caso sono stati organizzate le misure atte a prevenire i contagi.

3) Quali tipologie di patologia vengono trattate ambulatorialmente in questo momento di emergenza?

Tutte le attività specialistiche degli ambulatori territoriali sono attive anche se l’attività è riservata a tutte quelle prestazioni definite dal MMG con classe di priorità urgente (da erogare entro 72 ore) o breve (da erogare entro 10 giorni dalla richiesta).

4) Come accedere ai servizi ambulatoriali?

Per quanto riguarda le modalità di accesso ai servizi ambulatoriali nulla è cambiato rispetto a prima, basta telefonare al numero verde, così come veniva fatto prima della attuale emergenza sanitaria. Il SovraCup provinciale, unica esperienza attiva in ambito regionale, provvederà a dare all’assistito la prima prenotazione utile, nel rispetto della classe di priorità dichiarata dal MMG, garantendo, ove possibile, il cosiddetto ambito di garanzia per l’utente, vale a dire l’esecuzione della prestazione, suggerita dal MMG, presso l’ambulatorio più vicino rispetto alla residenza dello stesso.

5) E’ stato messo in sicurezza il personale sanitario ma si è fatto i conti con il rischio dei degenti da trattare, specie i chirurgici, quanto a misure di tutela dall’infezione?

Il personale è stato messo nelle condizioni di operare in sicurezza e ogni direttore di presidio e direttore di distretto ha messo in atto tutte le misure ritenute necessarie a garanzia degli operatori e dall’utenza. Per quanto riguarda i pazienti chirurgici sono state messe in campo procedure atte ad escludere rischi di infezione anche mediante il ricorso ad esami di laboratorio preventivi necessari ad escludere possibili fonti di contagio. Per quanto riguarda l’uso delle mascherine non sono negabili le difficoltà di reperimento delle stesse, non solo per la popolazione ma anche e soprattutto per le stesse strutture sanitarie di tutto il territorio italiano, considerato l’alto numero di dispositivi quotidianamente necessari a garanzia della tutela della salute di tutti gli operatori per tutti i rischi biologici ai quali giornalmente si espongono ed ulteriormente esacerbati dall’emergenza COVID.