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Coronavirus, farmaci a casa per chi soffre di tumori e malattie croniche o rare

Coronavirus, farmaci a casa per chi soffre di tumori e malattie croniche o rare

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di Massimiliano Cavaleri

Farmaci a casa per chi soffre di tumori e malattie croniche o rare: grazie all’impegno di Pfizer scesa in campo nell’emergenza, per offrire un supporto concreto ai pazienti e ai loro familiari. Da oggi, grazie all’Home Delivery, il servizio gratuito di consegna a domicilio dei farmaci attivato dall’azienda, i pazienti affetti da tumori, emofilia e malattie reumatiche e infiammatorie potranno ricevere a casa le terapie Pfizer loro prescritte per il trattamento di queste specifiche patologie.

«Riteniamo che dare il nostro aiuto per proteggere i più vulnerabili dal COVID-19 sia nostra responsabilità e stiamo concentrando tutti i nostri sforzi per dare una risposta concreta alla pandemia – dichiara Päivi Kerkola, Amministratore Delegato di Pfizer Italia – In tutto il mondo siamo in prima linea per sostenere senza tregua le attività di soccorso nelle aree più esposte. Siamo convinti che il contributo migliore che possiamo offrire per affrontare COVID-19 sia quello di mettere a disposizione le nostre risorse e il nostro know-how per fornire in tempi rapidi le terapie necessarie ai pazienti già in cura».

L’emergenza coronavirus sta condizionando le vite di milioni di persone in Italia e nel mondo. Pfizer si impegna ad alleviare le difficoltà che incontrano le persone affette da emofilia, tumori e malattie reumatiche e infiammatorie come l’artrite reumatoide e l’artrite psoriasica, costrette a recarsi in ospedale per ritirare i farmaci. Ma l’impegno dell’azienda è rivolto al tempo stesso ai servizi farmaceutici ospedalieri che devono continuare a gestire questo bisogno primario dei pazienti, mentre gran parte delle energie sono concentrate per affrontare il Coronavirus.

La consegna a domicilio dei farmaci per queste patologie ha un duplice vantaggio: per i pazienti e i familiari il beneficio è in termini di riduzione di rischio infettivo e stress, prevenzione del contagio e mantenimento della continuità terapeutica; per gli ospedali si traduce nella riduzione degli accessi e nell’ottimizzazione del processo di consegna del farmaco, che consentirà alla struttura sanitaria di dedicare risorse all’emergenza COVID-19.L’Home Delivery, attivato fino al 31 luglio 2020, riguarda sia la consegna di farmaci orali per l’oncologia che quelli per l’emofilia e per le malattie reumatiche infiammatorie. «La nostra scelta va da sempre nella direzione di porre al centro le persone e i loro bisogni – concludeKerkola – per questo mettere al servizio dei pazienti l’innovazione significa cambiare in meglio la loro qualità di vita. È quanto Pfizer si propone in partnership con le strutture sanitarie, i governi, le autorità locali, gli enti e le associazioni dei pazienti e le società medico-scientifiche»Per quanto riguarda il funzionamento del servizio gli utenti interessati possono chiedere informazioni ai centri di riferimento in cui sono in cura.