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Riflessioni di Roberto Cafarella: Un’ipotesi concreta di modello di prevenzione epidemiologico sul territorio regionale

Riflessioni di Roberto Cafarella: Un’ipotesi concreta di modello di prevenzione epidemiologico sul territorio regionale

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La prevenzione primaria si basa naturalmente sulle misure di distanziamento sociale individuale e collettivo che vanno certamente mantenute per tutta la durata del rischio epidemiologico.

La prevenzione secondaria invece prevede delle misure sanitarie atte a riconoscere ed isolare eventuali focolai virali ed a tracciare i contatti, per tale aspetto esistono delle linee guida a livello nazionale che sono fondamentalmente basate sulle USCA (Unità  Speciali di Continuità Assistenziale) istituite con DL n 14 del 9 Marzo con mandato alle Regioni di renderle operative entro il 20/3 in numero di almeno 1 unità ogni 50.000 abitanti.

Fatte le dovute ricerche, la situazione appare quanto mai variegata con alcune regioni “virtuose” ed altre meno. Le notizie sulla situazione in Sicilia scarseggiano ma comunque apprendo da ricerche effettuate il 13/5 che al 28/4 finalmente é operativa la prima delle 9 USCA che dovrebbero essere attivate in provincia di Catania…nessun aggiornamento o report regionale sulla situazione alla data odierna.

Anche sul fronte dei compiti e delle funzioni che le Regioni hanno assegnato alle USCA il panorama appare variegato, tuttavia possono svolgere sia attività di Riconoscimento mediante Tampone su pazienti “segnalati”, sia funzione di Tracciamento e riconoscimento dei contatti, infine funzione di cura e sorveglianza sanitaria a domicilio.

In alcune Regioni sono attive delle reti informatiche che connettono i medici USCA, i medici di base, la medicina di prevenzione territoriale e alcuni centri ospedalieri sia per l’aspetto epidemiologico che per quello più direttamente sanitario.

Ritengo che le USCA possano essere paragonate ai nostri anticorpi, dovrebbero essere in grado di Trovare, Riconoscere ed Isolare il Paziente Infetto, di riconoscere altri possibili infetti mediante il Tracciare e di Isolarli, senza questi anticorpi il nostro organismo (Territorio) é senza difese, senza capacità di riconoscere e bloccare la malattia circolerà liberamente.

Tamponi, alla data del 9/05 risultano eseguiti in Sicilia oltre 100mila tamponi, il dato e confortante, ed anche i tempi di esecuzione del prelievo e di ottenimento del risultato sembrano notevolmente diminuiti. Fino a qualche settimana fa anche in Sicilia, nonostante i pochi casi, risultava difficile fare il tampone ed i tempi di risposta per il risultato erano inaccettabili.

Il Tampone è fondamentale perché consente di bloccare ed isolare il paziente infetto e di riconoscere i nuovi infetti tra i contatti, proprio per questo deve essere possibile eseguirlo in tempi molto rapidi  perché altrimenti anche in questo caso la possibilità di nuovi contagi (contatti) aumenterà enormemente.

Si tratta di una criticità che sembra avviata a risolversi ma deve essere chiaro che deve essere possibile eseguire il Tampone sui sospetti in tempo reale e deve essere possibile eseguirlo anche sui possibili infetti (i contatti e le cosidette categorie a rischio) al fine di ricercare e bloccare precocemente possibili focolai.

Ultimo aspetto critico é quello dell’isolamento, il sistema immunitario agisce in modo drastico e semplicemente dopo che il nemico è stato riconosciuto e bloccato dagli anticorpi lo attacca e lo distrugge con i macrofagi…. noi evidentemente non possiamo distruggere ma dobbiamo isolare e curare.

L’isolamento per funzionare deve essere efficace, cioè deve impedire il contatto diretto o indiretto con altre persone compresi i familiari, con la sola esclusione di familiari anch’essi infetti, vorrei sottolineare come da più parti è stato evidenziato come il cosiddetto isolamento domiciliare non é idoneo ed espone al contagio i familiari ed attraverso questi anche altre persone.

Anche le USCA, la dove sono state attivate da tempo, forniscono report, dalle visite domiciliari effettuate, di locali non idonei all’isolamento e di alto numero di contatti/contagi intrafamiliari. Si tratta di un sistema adottato in situazione di grave emergenza epidemica che mostra gravi deficienze sia per l’aspetto epidemiologico, sia per le difficoltà e costi necessari per curare un alto numero di pazienti sparsi sul territorio.

Bisogne inoltre considerare le specificità del nostro territorio, con riferimento sopratutto ai quartieri più poveri e disagiati delle nostre città, quartieri dove il mantenimento della soluzione “isolamento domiciliare” esporrebbe a un grave rischio epidemiologico.

La soluzione isolamento in strutture adeguate, che possono essere anche palestre adeguatamente attrezzate, o caserme, come nella primissima fase dell’epidemia, e sopratutto alberghi rappresentano una soluzione che va attentamente analizzata e valutata.

Le strutture alberghiere, che già in alcuni casi sono state e vengono utilizzate, rappresentano una valida possibilità in quanto strutture già presenti e diffuse sul territorio, presentano caratteristiche di isolamento adeguato di singoli o gruppi familiari (sono costituite da stanze con bagno), consentono una maggiore sicurezza e facilità sia per il controllo del rischio epidemiologico, sia per la possibilità di prestare cure efficaci.

Il costo di gestione potrebbe essere molto ridotto mediante apposite convenzioni (in considerazione anche del fatto che molte strutture rimarrebbero comunque inutilizzate) e probabilmente inferiore al costo di un controllo epidemiologico (impiego di forze di polizia) e sanitario (ambulanze e numero di controlli sanitari da effettuare su pazienti sparsi sul territorio, spreco di DPI) di pazienti sparsi sul territorio.

In conclusione ritengo necessario costruire questo sistema di protezione (sistema immunitario) sul territorio perché costituisce il minimo che ci possa difendere da nuove ondate epidemiche, si tratta di uno schema che può essere potenziato laddove fosse necessario, ma che deve essere attivo e funzionante già da subito.

Si tratta di un sistema a basso costo, rispettando le indicazioni date dal Governo Centrale sarebbe necessario in ambito regionale, per mantenere il rapporto di 1 unità Usca ogni 50 mila abitanti, attivare 100 USCA e quindi necessario l’impegno temporaneo di 500 medici ed altrettanti infermieri.

Fortunatamente la nostra Regione non soffre di carenza di personale Medico, personale, vorrei ricordare, prezioso e di alta formazione e del quale già molte regioni italiane soffrono invece la carenza, personale che oggi viene scandalosamente sottoutilizzato per compiti quali la misurazione della temperatura agli arrivi nei porti, compiti che potrebbero essere svolti da personale non sanitario.

Bisogna eliminare gli sprechi ed utilizzare al meglio le risorse, le attività fondamentali sono:

1-Attivare rapidamente le Usca e renderle operative. (anche se al momento i numeri del contagio sono molto bassi ed i pazienti da seguire sono pochi, possono essere utilizzati per iniziare una attività di screening su territorio mediante tamponi sulle categorie più a rischio e mediante test immunologico su categorie più ampie a minor rischio, sarebbe utile inoltre attivare rodare la rete informatica di connessione del sistema di sorveglianza epidemiologica e sanitario (Presidenza della Regione, Assessorato reg. Sanità, Asp, Sindaci, Prefetture, Covid hospital, medici di base, Usca e tutte le figure anche di supporto organizzativo ed amministrativo che devono essere coinvolte).

2-Completare la rete di laboratori ed attrezzarli per poter eseguire i Tamponi in tempo reale (Più i tempi di esecuzione del tampone e di conferimento del risultato sono lunghi più aumenta il rischio epidemiologico).

3-Valutare la possibilità di costituire sul territorio una rete efficace di isolamento e cura che sia alternativa/integrativa al cosiddetto “isolamento domiciliare”.

Ringrazio e saluto i colleghi, pregando le autorità sanitarie, laddove condividano quanto è stato esposto, nelle persone dei Presidenti degli Ordini, dei Direttori Universitari ed Ospedalieri, dei dirigenti delle Asp, dei singoli Professionisti, di attivare iniziative e misure affinché le autorità politiche rendano conto di quanto è stato fatto ed attivino misure efficaci di salvaguardia e protezione dei cittadini Siciliani.