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Coronavirus Professionisti DL Rilancio: gli aiuti per i professionisti, domanda e accesso

Coronavirus Professionisti DL Rilancio: gli aiuti per i professionisti, domanda e accesso

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Bonus di 600 euro ai professionisti (Dl Rilancio): beneficiari, esclusi, domanda, scadenze e incompatibilità con altri bonus e contributi.
Il Dl Rilancio ha introdotto diverse misure di aiuto per i professionisti e imprese che, a causa del lockdown che si è reso necessario per contenere il rischio di contagio da Coronavirus, si sono dovuti fermare con dure penalizzazioni sulle proprie entrate. Vediamo in dettaglio come funziona il bonus di 600 euro erogato ai professionisti (le novità del Dl Rilancio, chi sono i beneficiari, gli esclusi, come si presenta domanda e le scadenze previste) e gli spiragli di accesso al contributo a fondo perduto.

Bonus 600 euro professionisti: accesso e domanda
Il Dl Rilancio (articolo 84, comma 14, del Decreto n. 34/2020) ha rinnovato, l’indennità per i professionisti introdotta dal Dl Cura Italia per alcune tipologie di lavoratori, ampliando la platea di beneficiari anche a lavoratori stagionali in settori diversi dal turismo, contratti di lavoro intermittente, autonomi iscritti alla gestione separata INPS. Queste categorie di lavoratori hanno quindi diritto al bonus di 600 euro pagato dal Fondo di ultima istanza (art. 44 Decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, c.d. CuraItalia), lo stesso strumento attraverso il quale viene pagato l’indennizzo ai professionisti iscritti agli Ordini.

Per avere diritto alle indennità di aprile e maggio, i professionisti, alla data di presentazione della domanda, non devono essere: titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato né titolari di pensione diretta.

Il decreto 10/2020 ha stanziato ulteriori risorse per il bonus di 600 euro ai professionisti iscritti alle Casse private (Inarcassa per architetti e ingegneri, Cipag per i geometri, ecc.), portando a 280 milioni le risorse totali dedicate, sempre attingendo dal Fondo di ultima istanza. Si tratta di 80 milioni in più rispetto ai 200 precedentemente stanziati con il decreto ministeriale del 28 marzo scorso, e consentono alle Casse previdenziali dei professionisti di pagare il bonus a tutti coloro che lo hanno richiesto.

I professionisti che hanno diritto secondo al sussidio Covid-19 di marzo, nel caso in cui non lo abbiano già fatto, devono presentare domanda entro l’8 luglio alla Cassa di previdenza a cui sono iscritti. Per chi invece aveva già richiesto e ricevuto il bonus a marzo tale procedura non è necessaria. Il rinnovo per la mensilità di aprile è invece automatico, in entrambi i casi, senza necessità di presentare una seconda domanda.

Resta ora da chiarire l’iter da seguire per la tranche di maggio dell’Indennità una tantum liberi professionisti – art.44 DL 18/2020.
Professionisti: esclusi dai contributi a fondo perduto
L’articolo 25 del Decreto Rilancio prevede un contributo a fondo perduto per le imprese e gli autonomi che nel mese di aprile 2020 hanno registrato un calo dei ricavi o dei compensi di due terzi rispetto al fatturato dello stesso mese del 2019, con un indennizzo minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 euro per le persone giuridiche.

Sono esclusi da tale misura i professionisti ordinistici, ovvero quelli iscritti ad Enti di diritto privato di previdenza obbligatoria, e i beneficiari del bonus Covid di 600 euro. Sono invece ammessi anche pensionati e dipendenti che producano però anche un reddito da lavoro autonomo o d’impresa ammissibile al fondo perduto, i forfettari con analogo profilo, ma anche alle imprese esercenti attività agricola o commerciale svolte in forma di cooperative e STP (società tra professionisti).

di redazione PMI.It