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Il Progetto “Verso il recupero della dieta mediterranea nella regione mediterranea” è stato realizzato grazie all’accordo tra il Ministero della Salute e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) con l’intento di recuperare le tradizioni locali ispirate, alla dieta mediterranea, come elemento benefico, provato, per lo stato di salute.
La ricerca
La ricerca, infatti, ha dimostrato il suo effetto protettivo contro le malattie cardiovascolari, il cancro e il diabete di tipo 2. È stata anche provata la sua associazione con un minor uso di acqua, terra ed energia e con una riduzione delle emissioni di gas serra. Come tale, la dieta offre vantaggi non solo alla salute umana, ma anche all’ecosistema e all’ambiente. Ciononostante, l’adesione a questa tradizione alimentare sta diminuendo proprio nella sua terra di origine, la regione mediterranea, e in particolare tra i giovani. Il progetto, nell’ottica di contrastare questo processo di erosione e di promuovere l’adesione alla dieta mediterranea, ambisce a documentarne il livello di aderenza tra alcune popolazioni e i cambiamenti nelle abitudini alimentari a livello locale.
Lo studio
La maggior parte delle evidenze è stata prodotta nella parte settentrionale del bacino del Mediterraneo, ossia in Europa meridionale, mentre pochi elementi provengono dalle aree costiere del Mediterraneo, come il Nord Africa e il Mediterraneo orientale. La fase pilota di raccolta dei dati si è sviluppata in Libano e in Tunisia, le cui popolazioni stanno migrando da una tradizione di dieta mediterranea a un tipo di dieta più occidentalizzata, portando così a una maggiore prevalenza di malattie non trasmissibili. Questa fase di transizione è il frutto di fattori quali la crescita della popolazione, l’aumento del reddito, i cambiamenti nella struttura e nei ruoli della famiglia, la diminuzione dell’attività fisica e i cambiamenti nella fornitura dei cibi.
I risultati
I risultati mostrano cambiamenti nell’assunzione con la dieta e nell’approvvigionamento alimentare, con un aumento dell’approvvigionamento e dell’assunzione di energia in entrambi i paesi, con componenti del cambiamento diverse per ciascun paese, e una diminuzione dell’adesione alla dieta mediterranea in entrambi i paesi, con una riduzione del 40% in Libano e del 46% in Tunisia, per il periodo 1961-2013.
I dati raccolti hanno permesso ai gruppi di ricerca di proporre azioni e interventi per promuovere l’adesione alla dieta mediterranea. In Libano è stato proposto un approccio al sistema alimentare rivolto alla catena di approvvigionamento alimentare, all’ambiente alimentare e al comportamento dei consumatori, promuovendo la frutta e i cereali integrali il cui consumo si è dimostrato in calo. In Tunisia, sono stati messi in evidenza tre gruppi alimentari per mirare a migliorare il consumo attraverso strategie multicomponente: olio d’oliva, pesce e frutti di mare e frutta, verdura e legumi. Inoltre, è stata raccomandata una campagna per promuovere il consumo di dieta mediterranea. Sono state, inoltre, identificate ulteriori esigenze in termini di ricerca, al fine di informare meglio le politiche di intervento per la sua promozione.