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“In Italia abbiamo avuto una curva epidemica classica, poi con l’inizio dell’estate, com’era facile immaginare, il virus è scomparso. I focolai attuali sono generati da persone provenienti da fuori – le parole del virologo e scienziato Giulio Tarro, ospite del Marefestival – La possibilità di una ripresa in autunno c’è, ma per l’esperienza precedente della SARS nel 2002- 2003, che poi si è conclusa, coloro che ne sono stati colpiti hanno acquisito la resistenza dell’immunità cellulare nei riguardi di questo covid-19 dopo 17 anni. Il 50% dei soggetti è immunizzato nei riguardi di questo coronavirus”. Sul fronte terapeutico: “Non solo farà meno paura perché il virus troverà molta gente dove non potrà attecchire perché immune – prosegue Tarro – ma soprattutto sappiamo con cosa fare, c’è un anti malarico con l’aggiunta dell’antibiotico, e se dovesse subentrare una fase critica abbiamo anticorpi dei guariti e il plasma. In Germania è stata utilizzata con successo la sieroterapia, ecco perché la bassa mortalità”. Su scuole e mascherine: “Nessun rischio. I bambini hanno una forte risposta immune, c’è serenità immunologica; per i docenti, basta sapere dove sono stati nelle due settimane precedenti alla riapertura e che non ci siano stati problemi. Sarebbe un problema serio invece se dovessimo mettere le mascherine ai bimbi o anche ai professori. Inoltre secondo la mia opinione andrebbero evitate in estate per il rischio di ipercapnia, aumento di anidride carbonica nel sangue, i raggi ultravioletti del sole uccidono il virus in pochi minuti”.