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Noterelle riabilitative del padre del libraio: “Troppo”

Noterelle riabilitative del padre del libraio: “Troppo”

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di Filippo Cavallaro

È passato il Super Thursday.

Quella che è stata definita la giornata dello Tsunami dell’editoria. Giovedì 3 settembre, solo in Gran Bretagna, sono usciti in libreria più di 600 nuovi libri, e tra questi la traduzione in inglese fatta da Ann Goldstein di “La vita bugiarda degli adulti” di Elena Ferrante. Anche in Italia parecchie decine di nuove pubblicazioni, in ogni caso un grande problema per le poche librerie rimaste, che non possono avere lo spazio per dare rilevanza a tutte le novità.

Troppo …

Persino un colosso delle vendite e della distribuzione come Waterstones di Piccadilly Circus a Londra, aveva avvertito che non sarebbe riuscito ad averli tutti in esposizione.

Troppi …

Anche avere una recensioni, o essere citati, in un articolo sui magazine o i quotidiani a grande tiratura, da arduo è diventato epico. Lo scontro tra case editrici, e tra scrittori, per contendersi vetrine e conferenze porterà sicuramente e relegare in angoli sempre più piccoli e reconditi gli autori esordienti e la letteratura delle minoranze.

Tutto questo è strano visto che ci sono pochi lettori, è esagerato, è tanto …

Troppo …

Un troppo che mi porta a pensare alle mani gonfie di Zarina, che incontrai in rianimazione, mani che stanno troppo ferme, per la malattia, per il danno, per la sedazione, per l’immobilizzazione.

Succede a tanti, non a tutti, ma a tanti, nelle terapie intensive ed in rianimazione…

Troppo fermi.

In questi giorni è un’esperienza che probabilmente condividiamo, succede anche ai nostri piedi. Riluttanti all’accesso alla scarpa.

Dopo giorni al mare con sandali, zoccoli, infradito o ciabatte, aggiunti, in questo strano 2020, ai tanti giorni di vita, obbligata in casa, in vesti via via sempre più trasandate.

Troppo riposo e troppo caldo possono portare, anche la persona in buona salute, all’edema da calore.

Non forziamoci a costringere il piede, meglio dedicarsi ad aiutare il corpo a trovare una soluzione diversa allo stress a cui in quel momento sono esposti capillari e vene.

L’immersione del corpo in acqua, soprattutto nello Stretto dove sapidità, temperatura e flusso dell’acqua sono una miscela che può dare un aiuto alle gambe. Allo stesso modo aiuta fare una camminata a passo costante.

Quanto è facile dare consigli alle persone, ma quanto è difficile e frustrante cercare di mobilizzare le strutture di mani e polsi, che, per la lunga immobilità, sono gonfi e non permettono la possibilità di esprimere l’escursione articolare, neanche passivamente. Mani quelle di Zarina che potrebbero raccontare mille attività e mostrare tanta laboriosità.