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Depressione senile

Depressione senile

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di Antonino Arcoraci

Le parole di Raffaele La Capria, novantenne, riportate nell’articolo di Silvia Trevaini: Anziani: lo spettro della solitudine: “Pensavo a questa inesorabile condanna del caricarsi e scaricarsi che è poi la vita stessa,…al carica-e-scarica delle energie quotidiane necessarie per arrivare alla fine della giornata, e a quelle da me spese negli anni per arrivare alla fine della vita… E a volte, così, per caso, mi viene da pensare che forse nella fine di questo affannarsi incessante sia la vera beatitudine, e dunque nella morte la vera salvezza dalla vita, la pace finalmente raggiunta”, mi hanno portato a riflettere su due sentimenti comuni nell’anziano: il pessimismo e la depressione. L’uno e l’altro facili negli ultra 65enni. Addirittura la depressione – corollario “fisiologico” della vecchiaia – secondo i dati epidemiologici, raggiunge punte del 35%. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che nel nostro 2020, la depressione senile sarà la seconda causa di disabilità.

Alla depressione e al pessimismo, certamente negativi per la salute, si aggiunge spesso la perdita dell’autostima. Pessimismo, depressione e perdita dell’autostima, come riferito dagli studi della Concordia University di Montreal, risentono dello stress e sono acuiti dalla solitudine. Solitudine che, oggettiva o paventata, nell’anziano, alimenta la sensazione del “non essere utile”, del sentirsi allontanato, addirittura, a volte, del sentirsi isolato.

La depressione dell’anziano solitamente si manifesta in maniera larvata e quasi sempre con la perdita della memoria e il deficit dell’attenzione. Si può accompagnare al disturbo dell’umore, alla perdita di interesse, all’insonnia, l’iporessia (perdita dell’appetito), alla tendenza all’isolamento. Inizia come “depressione sotto soglia” e può raggiugere il “declino cognitivo” fino alla “pseudo demenza”. A volte si accompagna a sofferenza somatica e non è raro che si aggiungano disturbi del comportamento.

Motivo dello stato di malattia è la degenerazione cerebrale con la riduzione neuronale, delle connessioni inter-neuronali, dei neuromediatori; dipende dal decadimento fisiologico strutturale, dall’età, da una patologia neurologica e da malattia internistica usurante; risente dell’uso di alcuni farmaci: antipertensivi, analgesici, chemioterapici, sedativi…e viene scatenata da particolari condizioni psicosociali quali la perdita del ruolo sociale, dell’autonomia, la morte di parenti ed amici…la riduzione delle capacità lavorative; soprattutto, dalla mancanza del supporto parentale e amicale.

Cacioppo e i suoi collaboratori, nel 2014, negli anziani emarginati, hanno documentato anche indebolimento del sistema immunitario con la riduzione dei poteri di difesa.

A fronte di questo, Bangerter e la sua equipe, nel 2015, in un loro lavoro riferiscono che la depressione è meno presente negli anziani che vivono protetti e in seno alla famiglia.

Vittorio Nicita Mauro Gerontologo ha scritto: per un anziano un anno in più può non significare molto, se l’amore che lo circonda cresce ancora di più e Henri Nowen ricorda che tanta parte della nostra sofferenza deriva non soltanto dalla nostra situazione dolorosa, ma dal nostro sentimento di essere isolati nel nostro dolore.

La depressione nell’anziano può essere ritardata nella sua comparsa se il soggetto segue una vita attiva esercitando sia il corpo che la mente; se si aggrappa ad alcuni ancoraggi che lo legano alla vita, se la famiglia gli sta vicino. Vittorio Nicita Mauro nel suo decalogo per prevenire la depressione, mette come obiettivo, tenere normale il tono dell’umore che si raggiunge adottando uno stile di vita equilibrato, affrontando la vita con ottimismo…tenendo presente che il lavoro è importante ma non bisogna trascurare i rapporti interpersonali e le relazioni sociali, non andando dietro a valori fittizi, adattandosi alle perdite e alle malattie, facendo l’uso necessario di farmaci, considerando l’amore, l’amicizia, fattori importanti a tutte le età, seguendo un progetto di vita che favorisca la crescita spirituale, avendo più sogni che rimpianti,…riflettendo, sperando ed amando la vita.

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Nella collezione Winning è scritto: la serenità è un tonico per la testa e per il corpo. E’ il migliore antidoto contro l’ansietà e la depressione…

Alle prime avvisaglie di depressione, bisogna consultare il gerontologo, lo specialista che non si limita a togliere il sintomo, ma inquadra l’anziano come persona, nel suo complesso, uomo-donna e malato-malata; che fa una valutazione multidimensionale del soggetto secondo i nuovi concetti della gerontologia e della psicogeriatria.

La malattia, per Tabaton, nella sua fase iniziale e nella forma “classica”, non è facile distinguerla dalla depressione sintomatica della demenza incipiente. Il riconoscimento precoce – importante ai fini della terapia – nella forma “classica” di depressione senile, più che della terapia medica, si giova del sostegno familiare, della presenza del caragiver quando l’anziano depresso si trova isolato in casa o ricoverato in case di assistenza.

Della “casa di riposo”, Antonio Di Gregorio nei suoi Appunti con “disappunto”, fa una descrizione assai triste; la definisce spettacolo trucido e la descrive con gli androni…trasformati in parcheggi di decine di sedie a rotelle, sulle quali mani credute amiche hanno depositato ciò che resta di quelli che furono persone. Lunghi e tremendi minuti di silenzio, dipinto su facce senza occhi e senza respiro, come se si trovassero in un museo delle cere, intervallati da improvvise grida senza senso o da risate tragiche. E poi di nuovo silenzio, come se in quel posto non ci fosse una folla, ma un unico corpo mutilato che non sa altro esprimere che attesa. Attesa anche di qualcuno che ponga fine all’attesa.

Michele Poerio, presentando il Piano straordinario per le infrastrutture sociali in Italia elaborato dalla Fondazione ASTRID, per gli anziani, ipotizza un territorio con strutture outpatient totalmente cambiate nel loro modo di operare. Prevede una Sanità territoriale amica, una continuità assistenziale per Long Term Care. Una sanità fatta di assistenza appropriata, di qualità, fuori dagli Ospedali per le cure delle patologie croniche e fuori dagli Ospedali per l’assistenza specialistica ambulatoriale: un’Assistenza Domiciliare Integrata.

Per Marco Landucci, è importante anche il counselor volontario. Steve Hicks della School of Social Work dell’Università del Texas di Austin, ha dimostrato che i counselor volontari fanno un ottimo lavoro nel servire le popolazioni svantaggiate. Nei depressi, sia che facciano terapia di attivazione comportamentale in video conferenza, siache facciano il loro lavoro al telefono, nell’ora di telemedicina a settimana per cinque settimane, danno un grande supporto e aiutano l’uscita dallo stato di depressione anche se il soggetto è anziano.

La depressione senile non è malattia che guarisce da un giorno all’altro. Ha bisogno di essere affrontata come un processo di guarigione che richiede tempo, che impone sforzi e…tanta costanza. Ha bisogno di farmaci, e soprattutto della presenza relazionale con i familiari, con le persone care, con il terapeuta. Ha necessità di caregivers esercitati.

L’APA ritiene che, per una assistenza adeguata alla persona anziana depressa, sia opportuno un personale medico e paramedico consapevole dei limiti fisici, rispettoso delle preferenze individuali, “diplomatico”, capace di essere di supporto,…e soprattutto, “paziente”.

Erich Fromm scrive: La depressione non equivale al dolore; il vero depresso ringrazierebbe il cielo se riuscisse a provare dolore. La depressione è l’incapacità di provare emozioni. La depressione è la sensazione di essere morti mentre il corpo è ancora in vita. Non equivale affatto alla pena e al dolore, con i quali anzi non ha niente in comune. Il depresso è incapace di provare gioia, così come è incapace di provare dolore. La depressione è l’assenza di ogni tipo di emozione, è un senso di morte che per il depresso è assolutamente insostenibile. È proprio l’incapacità a provare emozioni che rende la depressione così pesante da sopportare.