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Orbene è questa la domanda che chiunque in periodo di guerra, come quello che stiamo vivendo, dovrebbe porsi! Credo non faccia piacere a nessuno aprire un veicolatore di notizie e vedersi dileggiati se non dipinti come dei vili arraffatori di facile denaro, meno che mai se è medico!
Vediamo innanzitutto di disegnare lo scenario, da un lato un nemico invisibile (il COVID19) che con una falce affilatissima miete vittime senza fare distinzione alcuna; insaziabile sanguisuga mai stanca di morte. Dall’altro uno stuolo di medici e personale sanitario che si prodiga incessantemente per portare sollievo alle sofferenze generate da questa pandemia e nel contempo cerca una soluzione a 360 gradi per trovare l’unica vera arma per batterlo –il vaccino!
Mentre tutto il mondo sanitario è immerso nella palude della trincea di questa prima linea tracciata con il sangue, dei baldanzosi pennaioli appollaiati sulle loro splendide poltrone arringano con frecciate penose, degne soltanto di una misera considerazione se non fosse per la gravità delle loro affermazioni, facendo apparire chi sta lottando e morendo come se fossero essi stessi amici del virus e alla ricerca solo di un facilissimo guadagno.
“Cui prodest”, demotivare e cercare di eliminare parti importantissime del SSN? Forse poteri occulti bisognosi di facili guadagni e che hanno necessità di spazi vitali per i loro traffici?
In questo momento delicatissimo questo vile attacco al modo della sanità, che prende di mira i medici di famiglia basandosi su una sequela di inesattezze e di notizie per sentito dire, cerca di inserire e rafforzare il concetto, nella mente dei tanti, che chi lotta stia in realtà lucrando sulla malattia.
VERGOGNA! E si dovrebbe vergognare e anche essere posto all’indice dal proprio Ordine chi approfittando della debolezza umana cerca di avere un aumento dell’audience, realizzando, e questo è certo, innegabili benefici economici!
Tornando all’argomento vengono formulate accuse, che partendo da esperienze personali, forse e nemmeno provate”, senza “nomi e cognomi”, offendono un’intera categoria di medici che oltretutto, nelle difficoltà attuali, stanno dando il loro meglio e, purtroppo, in molti casi fino alla morte, per dare il loro contributo di assistenza ai pazienti.
I medici affrontano giornalmente il virus combattendo senza protezioni, se non qualche mascherina, e rispondendo al bisogno di salute dei cittadini che non sono solo colpiti dal virus ma anche da tutte le patologie che non abbandonano il genere umano e che invece moltiplicano la loro presenza, soprattutto, con l’avanzare degli anni!
A chi giova? Attacchi frontali contro sanitari che essi stessi spessissimo sono avanti negli anni e pertanto dichiarati “fragili”, quale losca macchinazione economica gira dietro frasi sibilline che tacciono sulle carenze dei dispositivi di protezione e sui mancati investimenti per il personale sanitario costretti tutti a turni massacranti ed estenuanti.
“Sono migliaia i pazienti che ogni giorno contattano, e spesso più volte al giorno, il loro medico di famiglia, con una disponibilità che va ben oltre le 12 ore quotidiane.
Certificazioni, quarantena o isolamento con tutti i nuovi dedali burocratici da districare per i quali il paziente si rivolge “al suo medico di famiglia”, “unico rintracciabile”. Ma tutti i vari numeri, i fatti descritti, gli impegni assunti con Regioni, Governo, per la medicina di famiglia italiana non contano, contano invece le opinioni di una strategia mediatica denigratoria che a questo punto ci chiediamo che scopo abbia”,
Alla fine di questa guerra, i posteri, sicuramente tracceranno, con delle penne veritiere l’incubo giornaliero di queste pagine intrise di sangue che al di là del valore espresso, ha visto il mondo sanitario marciare unito e guardando ogni giorno le sfide quotidiane e affrontandole a testa alta, spinti solo da un bisogno, nettamente opposto ai vari pennivendoli da salotto, rappresentato dal bisogno di portare aiuto, sollievo e soluzione a questa immane e vera tragedia: la Pandemia!
Il mondo sanitario è pronto e non si farà fermare facilmente, il momento attuale chiede lo sforzo e la cooperazione di tutti al di là di personalismi che nulla hanno a che vedere con il vero sforzo di coesione di tutta la nostra società.
La Sanità è pronta sempre e comunque a confrontarsi sui fatti e non vuole perdere tempo a confrontarsi con chi è animato solo da profonda superficialità che non giova a nessuno!
Aurelio Lembo
Segretario Provinciale FIMMG Messina