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di Massimiliano Cavaleri
Mancano le approvazioni di Ema e Fda ma il piano per la vaccinazione totale della popolazione italiana è pronto: “ordinate” 202 milioni di dosi da diverse aziende farmaceutiche. “Probabile che da gennaio avremo i primi vaccini – ha annunciato il ministro Roberto Speranza – saremo capaci di coinvolgere un numero sempre più alto di persone. In attesa delle ultime autorizzazioni scientifiche, abbiamo accelerato sul piano strategico che diventerà un piano esecutivo sulla base dell’effettiva disponibilità. Al momento il vaccino non sarà obbligatorio per nessuno: si comincia comunque dalle categorie più a rischio”.
Dunque scatterà la priorità per: operatori sanitari e sociosanitari (1.404.037 di persone), residenti e personale Rsa (570.287), anziani over 80 anni (4.442.048); range tra 65 e 79 (13.432.005) e con comorbilità cronica (7.403.578). I vaccini “prenotati” dall’Italia sono stati sviluppati con diverse tecnologie: saranno distribuiti a partire dal primo trimestre del 2021, per passare ad una più significativa e massiccia distribuzione nel secondo e nel terzo trimestre e completare negli ultimi tre mesi del 2021. Le imprese coinvolte: AstraZeneca con 40,38 milioni di dosi, Johnson & Johnson 26,92 mln, Sanofi 40,38 mln, Pfeizer-BioNTech 26,92 mln, CureVac 30,285 mln e Moderna 10,768 mln (cifre ancora da confermare e che devono affrontare iter autorizzativi). Serviranno 20mila operatori per vaccinare tutti, grazie ad un sistema integrato di coordinamento tra Ministero Salute, Commissario emergenza e Regioni. “Il vaccino è un bene comune – ha continuato il ministro – un diritto che va assicurato a chiunque indipendentemente dal reddito e dal territorio sul quale ciascuno vive o lavora. Abbiamo opzionato 202.573.000 dosi che corrispondono al fabbisogno italiano più alcune scorte di riserva”. Infine il Governo sta predisponento un sistema informativo per gestire la campagna di vaccinazione con chiamata attiva, registrazione vaccinazione, sistema recall e vaccinovigilanza.