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Il Consiglio di Stato ha deciso: la graduatoria degli specializzandi di Medicina è legittima e valida. Ha avuto ragione il ministero dell’Università a cancellare dalla valutazione degli elaborati la domanda che era stata presentata in modo scorretto nella prova. Si chiude così la lunga sequenza di ricorsi e dal 22 dicembre dunque sarà possibile per i medici che lo scorso settembre avevano sostenuto il test prendere visione della graduatoria e poi procedere alla scelta della specialità e della sede.
I corsi di specializzazione dovrebbero cominciare a fine dicembre, ma il ministro Manfredi si era dietto dispobinile a far slittare di 15 giorni la data di inizio per permettere agli studenti di spostarsi e organizzarsi nella sede scelta, che spesso non è quella di residenza. Appena i corsi cominceranno gli oltre 14 mila specializzandi potranno essere chiamati ad andare in corsia negli ospedali
Fnomceo intanto aveva già inviato una nota alla stampa sottolineando che “Ora non ci sono più scuse: consentiamo ai giovani colleghi medici di iscriversi alle Scuole di Specializzazione e completare così il loro percorso”. E’ stato l’appello rivolto ieri al Ministero dell’Università e Ricerca da Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, a seguito della pubblicazione della Sentenza del Consiglio di Stato, attesa per poter sbloccare l’assegnazione delle sedi. I giudici di Palazzo Spada hanno accolto il ricorso del MUR avverso una Sentenza del Tar Lazio sul Concorso per l’accesso alle Scuole di Specializzazione. Al centro del contendere, una domanda posta in maniera quantomeno ambigua e la conseguente decisione del MUR di assegnare a tutte le risposte uguale punteggio.
“Finalmente si potrà sbloccare questa situazione kafkiana, che sta tenendo, da settembre, in sospeso le vite, professionali e personali, di migliaia di giovani medici – conclude Anelli -. Invitiamo il Mur a pubblicare subito il nuovo cronoprogramma e a procedere, nei termini, con l’assegnazione delle sedi”.
Ed è proprio una vicenda kafkiana quella del Concorso per l’anno 2019/2020: prima, la prova rimandata di due mesi, per l’emergenza Covid; poi, il blocco, a causa dei numerosi ricorsi, della graduatoria, che avrebbe dovuto essere pubblicata il 5 ottobre, per arrivare il 13 all’assegnazione. Ancora, la pubblicazione, il 26 ottobre, della graduatoria provvisoria, con il differimento delle successive fasi relative alla scelta di tipologia e sede e all’assegnazione dei candidati alle tipologie prescelte, secondo un cronoprogramma pubblicato poi il 9 novembre e aggiornato, alla luce dell’esito dei diversi contenziosi, il 30 novembre. Entro il 1° dicembre i candidati avrebbero dovuto comunicare la propria scelta, per dar modo al Mur, il Ministero dell’Università e Ricerca, di assegnare, il 3 dicembre, i candidati alle scuole. Ma, la sera del 3 dicembre, il Mur comunicava l’ennesimo slittamento, nell’attesa, appunto, della sentenza pubblicata oggi. E dava tempo tre giorni ai candidati per riformulare le proprie preferenze.
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