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ISS: i tic

ISS: i tic

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I tic sono contrazioni rapide, ripetitive e involontarie di un gruppo di muscoli. Anche se raramente sono pericolosi, alcuni tic possono interferire pesantemente con la vita quotidiana.

Possono manifestarsi come:

tic motori (movimenti corporei), come spasmi del viso o scrollate di spalle
tic fonici o vocali (suoni), come grugniti, schiarimento della gola
Possono anche essere descritti come semplici o complessi.

I tic semplici come, ad esempio, sbattere gli occhi o tossire, tendono a mostrarsi rapidamente e potrebbero anche non essere notati. I tic complessi come, ad esempio, smorfie del viso o ripetizione di un suono, tendono a essere più lenti e possono apparire intenzionali.

Quando si presentano

I tic possono iniziare con una sensazione di tensione che si accumula dentro di sé (un impulso premonitore). Alcune persone la descrivono anche come una sensazione di caldo, prurito o generalmente una sensazione sgradevole che si desidera eliminare.

La sensazione aumenta se si tenta di evitare che il tic si manifesti. Dopo aver effettuato il movimento o emesso il suono, si può provare un senso di sollievo fino a quando il bisogno di manifestare il tic ricomincia.

I tic, di solito, si interrompono durante il sonno, anche se a volte possono persistere, e tendono a essere meno frequenti quando si è profondamente assorbiti in un’attività.

Stress, ansia, e stanchezza, possono peggiorare i tic così come stati di eccitazione o consapevolezza che il tic possa essere notato.

Quando rivolgersi al medico di famiglia

È consigliabile consultare il medico curante se i tic:

si manifestano regolarmente o diventano più frequenti o gravi
sono associati con problemi emotivi o disagio fisico
sono accompagnati da altri stati d’animo o comportamenti preoccupanti come, ad esempio, rabbia, depressione o autolesionismo
Il medico di famiglia è in grado di diagnosticare un tic da una descrizione dei movimenti e da una loro analisi. Di solito, non sono necessari esami particolari ma può essere utile registrare i movimenti in un video da mostrare al medico.

CAUSE
Non è ancora esattamente chiaro cosa provochi i tic, anche se è noto il legame con le parti del cervello che controllano il movimento.

I tic, spesso, sono a diffusione famigliare. Potrebbe, quindi, essere presente una causa genetica alla base del loro sviluppo. Meno frequentemente, possono essere causati da malattie come, per esempio:

paralisi cerebrale
malattia di Huntington
malattie che colpiscono un’arteria nel cervello o l’afflusso di sangue al cervello (malattia cerebrovascolare)
L’insorgenza di tic e/o della sindrome di Tourette è stata collegata anche all’infezione da streptococchi (batteri che solitamente causano il mal di gola). Sembrerebbe che il sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario), nel tentativo di combattere l’infezione, produca degli anticorpi che, interagendo con la parte del cervello che controlla il movimento, causano i problemi motori.

I tic possono manifestarsi anche in seguito all’assunzione di droghe a scopo ricreativo (cocaina, anfetamine) o quando si smette di assumere farmaci (come sintomo di rinuncia).

La maggior parte dei tic si manifesta durante l’infanzia. Le persone colpite vivono periodi in cui si sentono meglio e periodi in cui si sentono peggio. Per molti, i tic sono solo temporanei e tendono a migliorare durante la fine dell’adolescenza o all’inizio dell’età adulta.

TERAPIA
Se si ha un tic lieve, può non essere necessaria alcuna cura (terapia). Tuttavia, sono disponibili diverse possibilità terapeutiche.

Le cure comportamentali sono spesso raccomandate come trattamento di prima scelta per i tic. Esse includono:

terapia d’inversione di abitudine (HRT), consiste nell’imparare altri movimenti (“risposte” ) che “concorrono” con i tic e impediscono loro di manifestarsi contemporaneamente. L’HRT insegna l’utilizzo di queste risposte concorrenti da quando si ha la sensazione di avere il tic fino a quando scompare
esposizione e prevenzione di risposta (ERP), tecnica che aiuta ad abituarsi ai sentimenti irrefrenabili che vengono spesso vissuti poco prima che un tic si manifesti
Esistono anche una serie di farmaci che possono migliorare i tic. A volte, sono prescritti anche per curare i disturbi (sintomi) associati ai tic, quali disattenzione, iperattività o ansia.

In casi particolarmente gravi e rari, negli adulti può essere utilizzato un tipo di intervento chirurgico chiamato stimolazione cerebrale profonda.

COMPLICAZIONI
Anche se i tic spesso migliorano con il tempo, possono causare problemi nella vita sociale e di relazione o influire sulle attività scolastiche o lavorative. Ciò può avere un impatto importante sulla qualità di vita di una persona.

Problemi sociali

Se ad essere colpito da tic è un bambino è utile fargli comprendere in modo semplice cosa gli stia accadendo in modo che possa spiegarlo agli altri bambini che, a scuola o nelle attività di gioco o di sport, gli pongono domande su questo argomento. Condividere il suo problema con i compagni può aiutarlo ad affrontare i propri tic e a ridurre lo stress e l’ansia che prova.

In alcuni casi, una persona con un tic può sentirsi vittima di bullismo, una situazione che può essere difficile da affrontare.

Scuola e lavoro

I tic potrebbero divenire un problema quando un bambino è sottoposto a situazioni di stress come avviene, ad esempio, quando studia per gli esami, perché potrebbero peggiorare, soprattutto se sono intermittenti.

Se un bambino trova difficile eseguire un lavoro, è consigliabile parlare con l’insegnante sui possibili modi di affrontarlo. Per esempio, potrebbe essere utile consentirgli di “fare una pausa” e di allontanarsi dall’aula se in quel momento i tic sono particolarmente sgradevoli e sente il bisogno di un’interruzione per poter poi tornare a concentrarsi di più in classe.

Allo stesso modo, se un tic rende le cose difficili sul posto di lavoro, è opportuno parlarne al datore di lavoro per verificare la disponibilità a aiuti e supporti aggiuntivi.

Sindrome di Tourette

La sindrome di Tourette è una malattia caratterizzata dalla presenza di tic motori e fonici per almeno 12 mesi.

TIPI DI TIC
I tic sono contrazioni di un gruppo di muscoli che provocano un movimento (tic motorio) o un suono (tic fonico o vocale). A volte, possono sembrare simili ai movimenti normali. Tuttavia, i tic non sono movimenti volontari e la maggior parte delle persone non è in grado di controllarli.

La gravità di un tic può cambiare nel tempo e, talvolta, può smettere di manifestarsi mentre se ne presenta un altro differente.

Tic motori

I tic motori possono essere sia semplici che complessi.

Tic motori semplici

I tic motori semplici coinvolgono solo un gruppo muscolare. Tra questi:

sbattere o contrarre gli occhi
arricciare il naso
movimenti della lingua, tra cui tirare fuori la lingua
spasmi o strappi con la testa
schioccare le dita
scrollare le spalle
Tic motori complessi

I tic motori complessi possono coinvolgere più di un gruppo muscolare o essere costituiti da una serie di tic motori semplici.

Le forme complesse sono di solito più lente di quelle semplici e possono dare la sensazione che il movimento sia effettuato intenzionalmente. Possono interferire in modo significativo con la vita quotidiana, ma sono raramente pericolose.

I tic motori complessi includono:

smorfie del viso
chinarsi a toccare il pavimento
accovacciarsi e saltare
lisciare i vestiti
mordersi il labbro
sbattere la testa
toccare persone o cose
gesti o movimenti osceni
Tic vocali (fonici)

I tic vocali possono essere semplici o complessi.

Tic vocali semplici

I tic vocali semplici richiedono l’elaborazione di suoni a seguito della compressione dell’aria attraverso il naso o la bocca. Tra questi:

tosse
grugnito
latrato
sibilo
annusare
sbuffare
schiarirsi la gola
Tic vocali complessi

I tic vocali complessi consistono nell’espressione di parole, frasi o proposizioni. Possono includere:

la ripetizione di un suono, parola o frase
l’emissione di parole e frasi oscene, offensive o socialmente inaccettabili (anche se questo è raro)
I tic vocali complessi possono interrompere il normale flusso del discorso o manifestarsi all’inizio di una frase in modo simile alla balbuzie.

TERAPIA
La cura (terapia) dei tic non è sempre necessaria. Se sono di lieve entità e non interferiscono con la normale attività (scuola, lavoro o vita di tutti i giorni), la cura può essere evitata. Se, invece, è necessaria è possibile iniziare con la terapia comportamentale, consigliata come primo approccio, per valutare successivamente l’impiego di farmaci. Al momento di decidere se una terapia sia, o meno, opportuna va considerato che i tic nel tempo possono modificare la loro intensità e, spesso, migliorano nell’ultimo periodo dell’adolescenza o all’inizio dell’età adulta.

Auto-aiuto

Per contribuire al miglioramento dei tic è opportuno individuare, ed evitare, le situazioni che potrebbero farli peggiorare. Possono includere anche lo stress e l’eccesso di stanchezza o di eccitazione. Si dovrebbe trovare il tempo per attività rilassanti e piacevoli. Essere consapevoli che in situazioni stressanti potrebbero manifestarsi più tic può preparare ad affrontarli e ad accettarli meglio.

Se a manifestare un tic è un bambino si possono impiegare semplici accorgimenti per aiutarlo:

non rimproverarlo per i suoi tic
non cercare di fermarlo mentre compie movimenti ripetitivi o emette suoni, perché questo lo potrebbe stressare e, di conseguenza, far peggiorare il tic
ignorare i suoi tic, perché richiamare la sua attenzione sul tic può peggiorare la situazione
rassicurare il bambino spiegandogli che non ha una malattia e non ha alcun motivo di provare vergogna
parlare con i compagni di scuola o di giochi del bambino spiegandogli come comportarsi in modo che possano interagire con lui/lei in maniera naturale
È importante cercare di ridurre i livelli di stress e ansia intorno al bambino e ai suoi familiari.

Terapia comportamentale

Le terapie comportamentali sono spesso raccomandate come prima cura per i tic. Si tratta di un tipo di psicoterapia progettato per cambiare lo schema del comportamento.

Il tipo di terapia più adatto dipende dalla natura e dalla gravità dei tic; spesso sono utilizzate insieme tecniche diverse. Si può fare riferimento a un centro specialistico di psicoterapia per ricevere un piano di cura appropriato.

Uno dei principali tipi di terapia comportamentale usato per trattare i tic si chiama terapia d’inversione di abitudine (HRT) ed ha lo scopo di:

informare sulla malattia e su come viene trattata
rendere le persone che hanno tic più consapevoli degli stimoli che ne favoriscono la comparsa e insegnare loro una nuova risposta da mettere in pratica quando sentono il bisogno di manifestare il tic. Ad esempio, se il tic consiste nello scrollare le spalle, l’atto di stendere le braccia può affievolire questo bisogno
La terapia comportamentale per i tic può anche includere una tecnica chiamata esposizione e prevenzione della risposta (ERP). L’ERP ha lo scopo di aiutare le persone a imparare a sopprimere la crescente sensazione del bisogno di manifestare un tic (impulso premonitore) fino a quando questa sensazione si placa. Si basa sull’idea che, nel corso del tempo, ci si può abituare alla sensazione dell’impulso premonitore (assuefazione) e, conseguentemente, il bisogno di manifestare il tic in risposta, diminuirà.

Gli studi hanno dimostrato che sia l’HRT che l’ERP possono migliorare i tic in circa la metà delle persone che li utilizzano e che le tecniche hanno maggiori probabilità di successo se praticate regolarmente.

Farmaci

La scelta del farmaco dipende da diversi fattori, tra cui:

tipo e gravità dei disturbi (sintomi)
importanza della cura per la persona
rischio di possibili effetti collaterali
Neurolettici

I neurolettici, noti anche come farmaci antipsicotici, sono utilizzati nella cura delle psicosi. In dosi molto più basse, sono efficaci nel trattamento dei tic.

I neurolettici alterano gli effetti della dopamina, una sostanza chimica naturale del cervello che aiuta a controllare e a coordinare i movimenti del corpo.

Esempi di neurolettici includono aloperidolo, risperidone e pimozide.

Agonisti dei recettori alfa2-adrenergici

Gli agonisti dei recettori alfa2-adrenergici, come la clonidina, sono efficaci per sopprimere i tic, così come per la cura dei sintomi del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).

Benzodiazepine

Le benzodiazepine, come il clonazepam, possono ridurre la gravità dei tic in alcune persone.

Agiscono modificando il modo in cui alcune sostanze chimiche trasmettono messaggi nel cervello; non sono efficaci come i neurolettici nel sopprimere i tic e possono creare dipendenza se utilizzate per un lungo periodo. Le benzodiazepine, tuttavia, possono essere utili per il trattamento a breve termine dei tic.

Tetrabenazina

La tetrabenazina è un farmaco usato per la cura di malattie che si presentano con disturbi del movimento (ipercinesia, discinesia).

Tossina botulinica

La tossina botulinica di tipo A è un veleno potente ma è innocua se usata in piccolissime dosi. Può essere impiegata nei muscoli coinvolti in un particolare tic al fine di farli rilassare. Per esempio, può essere iniettata nei muscoli della laringe per il trattamento di tic vocali.

Oltre a ridurre i tic, la tossina botulinica può far diminuire la sensazione di tensione crescente che spesso precede la manifestazione di un tic.

Tuttavia, il suo effetto dura solo tre mesi e, quindi, richiede somministrazioni ripetute.

Stimolazione cerebrale profonda

La stimolazione cerebrale profonda è un intervento impiegato esclusivamente negli adulti per la cura di casi gravi che non rispondono ad altre terapie.

Prevede il posizionamento di uno o più elettrodi (piccoli dischi metallici) nella zona del cervello associata con i tic, tramite l’inserimento di aghi sottili attraverso piccoli fori nelle ossa del cranio.

Dagli elettrodi si dipartono fili sottili che sono collegati a un generatore di impulsi (un dispositivo simile a un pacemaker) impiantato sotto la cute del torace. Il generatore emette una corrente elettrica che contribuisce a regolare le onde cerebrali e a controllare i tic.

Alcuni studi hanno evidenziato il raggiungimento di buoni risultati con l’impiego della stimolazione cerebrale profonda, con una riduzione dei tic di almeno un quinto e, in alcuni casi, con la loro scomparsa.

Questa terapia, tuttavia, è ancora in fase sperimentale ed è prevalentemente utilizzata nel trattamento di casi gravi di malattia di Parkinson.