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di Giada Savini (Pensiero Scientifico Editore)
Disturbi del sonno, attacchi d’ansia e aumento dell’irritabilità sono i sintomi più frequenti di cui hanno sofferto le bambine e i bambini durante il lockdown della scorsa primavera in Italia. A evidenziarlo è stata l’indagine sull’impatto psicologico della pandemia nelle famiglie italiane promossa dall’Istituto Gaslini di Genova e guidata dal neurologo Lino Nobili, che dirige il Dipartimento di neuropsichiatria infantile dell’Istituto. Dall’analisi delle risposte è emerso che la situazione di isolamento ha determinato una condizione di stress con ripercussioni non solo sulla salute fisica ma anche su quella emozionale-psichica, sia dei genitori che dei figli.
Ma l’impatto psicologico più preoccupante si evidenzia maggiormente nei bambini – in particolare in quelli più piccoli– e negli adolescenti, con maggiori probabilità di soffrire di stati depressivi e ansia durante e dopo il confinamento domestico. “Sono loro quelli che hanno pagato un prezzo particolarmente alto durante il lockdown. Non poter andare a scuola, non poter vedere le proprie maestre e i propri compagni di classe, non poter correre e giocare in un parco con i propri amici li ha certamente penalizzati”, ha spiegato la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, nel corso della conferenza di presentazione dell’indagine condotta dall’Istituto Gaslini di Genova.
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