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La parola biocidi comprende una vasta quantità di sostanze destinate a difendere la salute dell’uomo e degli animali e utilizzate in vari settori, comprese molte attività quotidiane. Il termine biocida, infatti, è costituito dal suffisso cida che significa “capace di uccidere” e dalla parola generica bio che sta ad indicare quegli organismi (come batteri, alghe, insetti, acari, parassiti animali o vegetali, roditori) su cui, appunto, tali sostanze svolgono la loro azione.
Lo scopo dei biocidi consiste, infatti, nel distruggere, eliminare, impedire l’azione e rendere non pericoloso qualsiasi organismo nocivo. Sono considerati biocidi anche quegli oggetti in grado di rilasciare sostanze che abbiano tale funzione come, ad esempio, le salviette imbevute di sostanze capaci di allontanare gli insetti (repellenti) e di evitare, così, che possano pungere.
I biocidi sono suddivisi in diversi gruppi a seconda della loro azione; ciascun gruppo, a sua volta, è diviso in base al tipo di prodotto.
GRUPPO 1: disinfettanti
prodotti usati per disinfettare ambienti, superfici e oggetti di varia natura nei settori medico-chirurgico, industriale, per la produzione alimentare e dell’allevamento (per la disinfezione di stalle e di mezzi di trasporto per animali). Questi prodotti, inoltre, sono usati per disinfettare la pelle umana, se priva di ferite (come le mani del chirurgo o dell’operatore nel settore alimentare) e animale (ad esempio, le mammelle delle mucche prima e dopo la mungitura). Trovano un largo impiego anche in ambito domestico, nella disinfezione delle superfici dei bagni, delle cucine e dei pavimenti (specialmente in presenza di animali domestici in casa). Specifici prodotti sono utilizzati anche per la disinfezione di piccole ferite sulla pelle
GRUPPO 2: preservanti o conservanti
biocidi utilizzati per scopi diversi come: prevenire lo sviluppo di microrganismi in vari prodotti (ad eccezione di quelli alimentari e dei cosmetici), proteggere oggetti in legno dall’azione di organismi (come i tarli) in grado di danneggiarlo, evitare che tessuti, prodotti in cuoio, gomma o muratura si rovinino a causa della crescita di batteri o alghe, conservare i liquidi di raffreddamento di varie attrezzature
GRUPPO 3: controllo degli animali nocivi
prodotti usati per il controllo di ratti, topi o altri roditori (rodenticidi), di uccelli, pesci, molluschi, vermi (vermicidi), ragni, acari (acaricidi) e insetti (inclusi i repellenti)
GRUPPO 4: altri biocidi
in questo gruppo sono compresi sia prodotti utilizzati sulle barche per combattere organismi incrostanti, sia attrezzature usate nell’acqua o per l’acquacoltura, sia prodotti impiegati nell’imbalsamazione
Ognuna di queste categorie include a sua volta sostanze attive (o principi attivi) appartenenti a diverse classi chimiche, che agiscono con meccanismi altrettanto vari. I biocidi, quindi, non possono essere considerati un gruppo omogeneo di sostanze.
I prodotti in commercio (formulazioni) contengono almeno una sostanza attiva che gli permette di svolgere la propria azione. Ad essa, in genere, ne vengono aggiunte altre (chiamate co-formulanti) con la funzione, ad esempio, di poter sciogliere più facilmente il prodotto nell’acqua (emulsionanti), di conservarne la stabilità ed efficacia o di migliorarne la penetrazione nell’organismo “bersaglio” (coadiuvanti).