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Vaccino Covid, l’Ema su Astrazeneca: “Improbabile approvazione a gennaio”

Vaccino Covid, l’Ema su Astrazeneca: “Improbabile approvazione a gennaio”

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Sono passati solo due giorni dal Vax Day, l’inizio delle somministrazioni del vaccino anti-Covid di Pfizer-Biontech in Italia, che ha riacceso la speranza in tutta Europa. Oggi l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sul suo sito ha precisato che da ogni flaconcino di vaccino anti-Covid di Pfizer-Biontech è possibile ottenere 6 dosi e non 5: in questo modo, spiega la Sifo (Società italiana di farmacia ospedaliera), “con mille fiale potranno essere trattate 6.000 persone, invece che 5.000″. La dose per ogni persona è di 0,3 millimetri, che, ha spiegato Aifa, deve essere estratta in condizioni asettiche e utilizzando siringhe di precisione adeguate, da un flaconcino di vaccino che contiene 2,25 millimetri, dopo la diluizione prevista con soluzione di cloruro di sodio allo 0,9%.

Dopo il vaccino Pfizer-BioNtech, l’immunizzante successivo atteso è quello di AstraZeneca. Il siero sviluppato da università di Oxford e Irbm di Pomezia subirà però un rallentamento per l’approvazione da parte dell’Ema. Il vice direttore esecutivo dell’autorità regolatoria Ue, Noel Wathion, ha detto al quotidiano belga ‘Het Nieuwsblad’: “Non ci hanno ancora presentato domanda”. Le informazioni ricevute finora, ha proseguito Wathion, “non sono abbastanza per garantire neanche un’approvazione condizionata. Abbiamo bisogno di dati aggiuntivi sulla qualità del vaccino. E dopo questo, l’azienda deve presentare una domanda formale”. Dunque, allo stato attuale, la mancanza di questi ultimi passaggi rende “improbabile” un’approvazione nel mese di gennaio 2021, ha concluso il numero due dell’Ema.

Intanto, la consegna delle dosi è stata ritardata dall’ondata di maltempo, che ha colpito tutto il paese, e in Alto Adige le 5.850 dosi non sono arrivate in come previsto. Il commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri ha però che in serata arriveranno in Italia le 469.950 dosi di vaccino previste: “L’azienda Pfizer procederà poi direttamente alla consegna, a partire da mercoledì mattina, nei siti di somministrazione individuati dal Commissario in accordo con le Regioni – fanno sapere dagli uffici del commissario Arcuri – . Le consegne proseguiranno anche nelle giornata del 31 dicembre”.

La prima fase della campagna di vaccinazione di massa riguarderà, come noto, il personale sanitario e sociosanitario e il personale e gli ospiti delle residenze per anziani su tutto il territorio.

Continua intanto la polemica sui numeri, con la Germania che ha ricevuto 151.125 dosi contro le 9.750 italiane, e anche sull’obbligatorietà dei vaccini, per cui occhi sono puntati sul mondo delle rsa, travolto dalla prima ondata di Coronavirus. Proprio domenica, durante le prime vaccinazioni, il direttore generale di Ats Brescia, Claudio Sileo, aveva dichiarato che “solo il 20% degli operatori delle Rsa bresciane hanno aderito alla campagna vaccinale“. Stessa percentuale anche nel pavese, dove solo solo due operatori su dieci nelle 85 è disposto a farsi vaccinare contro il Covid. Numeri diversi tra i medici della Brianza: solo ordine dei medici di Monza ha già raccolto più del 90% di favorevoli. Anche in Emilia Romagna, secondo il sondaggio di Anaao-Assomed, quasi un infermiere su quattro non parteciperebbe alla campagna vaccinale.

Dopo i medici e gli operatori sanitari, in prima linea nella lista, il farmaco della Pfizer tocca al resto della popolazione ed è stato vaccinato oggi anche il primo italiano over 85: Franco Brioschi, di 88 anni, vive in una delle residenze per anziani del Pio Albergo Trivulzio. E’ stato invece Vincenzo Spadafora, ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, a dichiarato come anche il mondo dello sport debba “essere assolutamente essere coinvolto” nell’operazione vaccino anti-Covid, “deve essere d’esempio e può farlo anche per prepararsi a queste grandi competizioni come le olimpiadi”.

(Fonte: quotidiano.net)