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di Antonio Zampaglione*
L’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la OTI,cOssigenoterapia Iperbarica: “una terapia sistemica che sfrutta la solubilità fisica dell’ossigeno in pressione”.
L’ossigenoterapia iperbarica è una metodologia basata sulla somministrazione di ossigeno puro in particolari ambienti che vengono pressurizzati ad una pressione superiore a quella atmosferica, in camere iperbariche speciali. L’obiettivo principale è far aumentare la pressione parziale dell’ossigeno (aumentando la pressione assoluta del gas inalato) per facilitarne il passaggio nel sangue e nei globuli rossi.
L’accesso alla OTI (Ossigeno Terapia Iperbarica) avviene tramite impegnativa del medico curante e dopo aver effettuato alcuni controlli basilari come ECG esami ematici Test Covid, Rx Torace, visita ORL con impedenzometria.
Il medico di medicina iperbarica, eseguirà visita per verificare:
– l’esistenza di eventuali controindicazioni alla terapia
– i motivi per cui gli è stata prescritta la OTI (ossigenoterapia iperbarica)
– illustra la metodologia che verrà attuata per aumentare la pressione nella camera iperbarica e la necessità per il Paziente di respirare attraverso una maschera alla quale arriva ossigeno al 100%, secondo quanto verrà indicato durante la terapia,
– lo avverte dell’assoluto divieto di portare all’interno della camera una serie di sostanze ed oggetti che vengono puntualmente elencati,
– illustra il contenuto del consenso informato, che gli viene consegnato in copia e che il Paziente dovrà sottoscrivere prima di iniziare la terapia.
– durante la visita il Paziente viene adeguatamente informato e addestrato sulle procedure da attuare per eliminare o attenuare gli eventuali disturbi alle orecchie (otalgia) che possono manifestarsi durante la prima parte della compressione.
A fine trattamento il paziente verrà sottoposto a visita complessiva per valutare il risultato terapeutico della OTI.
Nelle otto ore precedenti la terapia è fatto divieto di consumo di sostanze alcoliche e nelle 4 ore precedenti il consumo di bibite gassate. L’utilizzo di alcool è vietato pure per la medicazione di ferite. Vanno rimosse eventuali protesi oculari e acustiche
Anche se esistono indicazioni off-label per alcune patologie (di cui parleremo prossimamente), erogata in condizioni di sicurezza e per le indicazioni riconosciute, l’ossigeno terapia iperbarica è ben tollerata e senza complicanze, ma poiché il principio della terapia con ossigeno iperbarico si basa sulla somministrazione di ossigeno a pressioni superiori a quella atmosferica, per ovvi motivi vi sono patologie per le quali vi è controindicazione assoluta:
– Pneumo torace non drenato
– Enfisema bolloso
– episodi di PNX spontaneo
– Glaucoma non trattato ad angolo chiuso
– stato di gravidanza
– patologie neurologiche come la claustrofobia e lo stato di grande male epilettico e gravi quadri psicotici.
Vi sono poi delle patologie per le quali vi è una controindicazione relativa.
- Cardiopatie ischemiche congestizie
- IMA recenti
- Ipertensione non controllata farmacologicamente
- Utilizzo di alcuni farmaci, specie antitumorali in corso di terapia antiblastica.
In questa evenienza sarà il medico di camera iperbarica a valutare caso per caso considerando anche il rapporto rischi benefici.
La seduta dura in genere dai 90- ai 120 min, anche se il tempo può variare in funzione delle patologie da trattare. È assolutamente sconsigliato fare viaggi in aereo nelle 12-24 ore successive al trattamento.
*EquipeIperbarica
Azienda Papardo