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di Angelo Petrungaro
Quest’anno le celebrazioni per gli anniversari di fondazione della Repubblica (2 Giugno) e del Corpo di Sanità Militare (4 Giugno), date le attenuazioni delle restrizioni causate dalla pandemia, si sono svolte in modo quasi regolare con la deposizione della Corona d’alloro al Monumento ai Caduti e con la presenza del Gonfalone della città di Messina decorato di Medaglia d’oro al Valor Militare.
Tuttavia il pensiero risale ugualmente alla Storia, ricordando la cosiddetta “Battaglia per Roma” sostenuta dai militari della RSI a fianco degli Alleati tedeschi.
Il 12° Battaglione, al comando del Magg. Mario Rizzatti, e il 3° Battaglione, al comando del Cap. Edoardo Sala, entrambi della Divisione “Nembo”, spostatisi dalla Sardegna il primo e dalla Calabria il secondo, dopo un adeguato addestramento a Spoleto, furono dispiegati su un’area che andava dal mare fino ai Colli Albani. Ad essi si unì il Battaglione “Folgore” del Reggimento Arditi Paracadutisti. Tutti, anche se molto giovani, combatterono eroicamente contro due Divisioni inglesi e due Americane che avevano iniziato l’attacco contro Roma. Tanti gli episodi di valore fra cui quello in cui i paracadutisti riescono a fare prigionieri i soldati americani di un’intera Compagnia del 157° Reggimento che stentano a credere che quelli che hanno di fronte sono soldati italiani.
L’altro fatto che merita di essere ricordato è l’eroica azione compiuta a Castel di Decima da parte dei parà del Magg. Rizzatti i quali riuscirono a bloccare, contrattaccando, l’avanzata degli Sherman del 46° Royal Tank Regiment ossia un’intera Brigata inglese che fu costretta a ripiegare. Al Magg. Rizzatti “ductor bello strenuissimo ad Urbem defendendam” venne concessa dal Governo della RSI la medaglia d’oro al V.M. alla memoria.
La Sanità Militare, di cui ricorre il 188° anniversario di fondazione, risale infatti al 1833, ha sempre operato con abnegazione e zelo sostenuta dal motto “Fratribus ut vitam servares”.
Il Presidente della Sezione provinciale di Messina dell’ANSMI Gr. Uff. Dr. Angelo Petrungaro, nella suddetta ricorrenza ha voluto ricordare non solo i siciliani Ufficiali medici cui è intitolata la Sezione: Cap. med. Giuseppe Catalano e Cap. di vascello medico Giuseppe Fogliani rispettivamente classe 1893 e classe 1906, ma anche altri Ufficiali medici messinesi come il Cap. medico Giuseppe Cicala e il Cap. medico Antonino D’Amico il quale, rientrato dalla Russia, dopo l’8 Settembre 1943 continuò ad assistere gli infermi all’Ospedale militare di Baggio (Milano). Il pensiero è andato altresì agli aiutanti di Sanità: Cap.le magg. Ennio Lo Piano della Divisione “Monterosa” e portaferiti Cap.le Michelangelo Vizzini.
Gli Ufficiali medici caduti durante i conflitti non hanno un monumento, tranne quello situato alla Scuola di Applicazione di Sanità Militare in Firenze al Chiostro del Maglio che ne vale cento perché significa che “Il Medico tra le raffiche di Morte riaccende la Vita”.