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Il pessimismo delle previsioni peggiori. Perché politici ed esperti lo praticano diffusamente?

Il pessimismo delle previsioni peggiori. Perché politici ed esperti lo praticano diffusamente?

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La panicodemia generata dal COVID-19 rischia di ritardare il ritorno al pieno godimento delle libertà personali e di arrecare ulteriori danni incalcolabili all’economia.
La sua sublimazione ha però una sua logica in quello che potrebbe essere definito il “governo della pandemia” generato troppo spesso dagli esperti del settore e approvato, avallato e diffusamente utilizzato dal ceto politico.
La difficoltà intrinseca all’applicazione di complessi algoritmi e alla loro conseguente interpretazione (spesso non aderente con la realtà delle cose) ha dimostrato come le complesse dinamiche creative che governano i cambiamenti della realtà, in particolare quella sociale, sono riconducibili a modelli darwiniani, piuttosto che a modelli fisico-matematici. Non ci sarebbe da meravigliarsi infatti se con senno del poi si dovesse scoprire che i vari modelli interpretativi utilizzati e l’analisi dei big data sono stati determinanti nell’aiutare il COVID-19 a produrre larga parte dei danni dovuti alla pandemia.
Ma perché gli esperti di modelli matematici nonché gli opinion leader del settore ed i politici preferiscono gli scenari peggiori?
Perché l’innata inclinazione di chiunque abbracci la politica determina un interesse morboso per interferire con le libertà individuali sulla base dell’idea di avere accesso o possedere informazioni migliori delle persone comuni, in questo caso sui rischi sanitari, ovvero di dover agire per il bene degli altri (detto anche bene “comune”), “altri” che, appunto, non saprebbero individuare il proprio bene con la stessa lungimiranza del politico. La pandemia in corso può essere guardata come un piccolo esperimento naturale per quanto riguarda l’inclinazione paternalistica cui hanno dato sostanza anche giuridica i politici.
Per quanto riguarda gli esperti, poi, cui troppo spesso fanno giustamente riferimento i politici per operare delle scelte, è conveniente di gran lunga sbagliare una previsione pessimistica rispetto a una ottimistica: in questo secondo caso ne va pesantemente della reputazione a fronte dei danni registrati, mentre nel primo la soddisfazione per i mancati danni cancella l’errore commesso.
Per approfondire l’argomento consigliamo l’articolo di Gilberto Corbellini e Alberto Mingardi pubblicato on line sull’Inkiesta al link https://www.linkiesta.it/2021/06/pandemia-covid-coronavirus-pessimismo-scenari/