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di Maria Cristina Valsecchi
I più comuni effetti indesiderati dei quattro vaccini anti Covid-19 in uso in Italia – Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson – sono le classiche reazioni infiammatorie prodotte dall’attivazione del sistema immunitario: fastidio al sito dell’iniezione, cefalea, febbre e dolori muscolari. Tra quelli descritti sulle pagine web dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per informare i cittadini sulle conseguenze che possono aspettarsi dalla vaccinazione, non c’è riferimento ad alterazioni del ciclo mestruale [1]. Eppure, da quando la campagna vaccinale ha preso il via, circolano sui social e col passaparola testimonianze di donne che, dopo la somministrazione del vaccino contro Covid-19, uno qualunque tra i quattro autorizzati, hanno sperimentato alterazioni del ciclo mestruale, come un anticipo o un ritardo della comparsa delle mestruazioni, perdite più abbondanti o più scarse del solito, spotting intermestruale.
Si tratta di racconti aneddotici, cioè di storie personali o di seconda mano, che non sono state raccolte in modo formale e contate. Al momento mancano dati e statistiche sull’argomento. In Gran Bretagna, dove si è parlato per la prima volta della questione sui giornali, il servizio nazionale di farmacovigilanza riporta alcune centinaia di casi di alterazioni del ciclo mestruale dopo la vaccinazione, segnalati dall’inizio della campagna vaccinale fino allo scorso 14 giugno [2]. In Italia, il sistema di report delle reazioni avverse dei medicinali dell’AIFA non menziona alcun episodio di questo tipo segnalato dall’inizio della campagna fino al 26 maggio scorso [3].
Dottore, a cosa servono questi servizi di farmacovigilanza?
Terminata la sperimentazione clinica, quando un farmaco entra in commercio e viene somministrato a un gran numero di persone – molte più di quelle che si sono prestate come volontarie per la sperimentazione – è possibile che emergano reazioni avverse rare, osservabili solo con l’utilizzo sui grandi numeri. È necessario, quindi, tenerlo sotto osservazione, e sorvegliare i suoi effetti sulla popolazione per tutto il tempo in cui quel prodotto rimarrà in commercio, in modo tale da poter rivalutare nel tempo il rapporto tra rischi e benefici del suo utilizzo. Per questo sono stati istituiti i servizi di farmacovigilanza, che raccolgono le segnalazioni dei medici e del pubblico. Chiunque abbia sperimentato in prima persona un evento che ha una correlazione temporale, cioè che si è verificato poco dopo l’assunzione di un farmaco, può e dovrebbe segnalare l’accaduto al proprio medico curante, oppure direttamente al servizio di farmacovigilanza dell’AIFA [4].
Il fatto che un evento si sia verificato dopo l’assunzione di un farmaco, in questo caso specifico dopo la vaccinazione anti Covid-19, non vuol dire di per sé che sia stato provocato dal farmaco o dal vaccino. Potrebbe trattarsi di una coincidenza. Raccogliere le segnalazioni serve a costruire una base di dati su cui lavorare per ipotizzare delle correlazioni di causa ed effetto.
Molte donne nel corso della loro vita sperimentano di quando in quando delle irregolarità del ciclo mestruale. Se dalla raccolta delle segnalazioni emergesse che le donne vaccinate sperimentano questo fenomeno più spesso di quelle non vaccinate, i ricercatori potrebbero ipotizzare l’esistenza di un nesso tra vaccinazioni e alterazioni del ciclo e approfondire la questione. Al momento, però, le segnalazioni di questo tipo scarseggiano.
Dottore, quindi non c’è alcun aumento delle irregolarità mestruali dopo la vaccinazione contro Covid-19?
Non necessariamente. In effetti potrebbe voler dire che non c’è alcun aumento delle irregolarità mestruali nelle donne vaccinate, e che i racconti aneddotici che circolano si riferiscono a coincidenze. Una donna ha avuto un ciclo più breve o una mestruazione particolarmente abbondante dopo la vaccinazione. È stato un caso: sarebbe successo comunque, quel mese, anche se non si fosse vaccinata. Ma dal momento che si era appena vaccinata lo ha notato e ha raccontato l’accaduto su Twitter, o su Instagram. Altre donne hanno letto la sua storia e hanno prestato particolare attenzione al proprio ciclo subito dopo la vaccinazione. Hanno notato irregolarità, magari piccole, che in altre circostanze avrebbero ignorato, le hanno collegate al vaccino e ne hanno scritto a loro volta sulla rete. Così si è innescata una catena di testimonianze che però non hanno un fondamento reale, sono solo frutto di coincidenze.
Questa è una possibilità, ma ce n’è un’altra: che effettivamente il vaccino contro Covid-19 provochi alterazioni del ciclo mestruale e le donne non segnalino questo effetto ai servizi di farmacovigilanza per pudore, perché tante considerano le mestruazioni una questione intima, di cui non parlano volentieri neppure col medico curante. Inoltre, proprio perché le irregolarità mestruali sono di per sé un fenomeno abbastanza comune e fisiologico, tante potrebbero aver trascurato un’irregolarità che si è manifestata dopo la vaccinazione, non pensando alla possibilità di un nesso col vaccino.
Non sappiamo ancora quale di questi due scenari sia quello giusto. Quel che si può fare in questo momento, per acquisire maggiori informazioni sulla questione, è sollecitare tutte le donne che dovessero sperimentare alterazioni del ciclo mestruale dopo la vaccinazione contro Covid-19 a parlarne col medico curante oppure a segnalare direttamente l’accaduto sul sito dell’AIFA [4].
In che modo il vaccino potrebbe provocare alterazioni del ciclo mestruale?
Oltre ad analizzare i dati e la frequenza delle segnalazioni di un certo evento, per stabilire se le irregolarità mestruali siano correlate alla vaccinazione occorre che ci sia anche la plausibilità biologica, cioè identificare un meccanismo biologico che potrebbe spiegare in che modo il vaccino provoca quell’effetto. Mal di testa, dolori muscolari e febbre sono effetti indesiderati noti delle vaccinazioni e sappiamo in che modo il vaccino provoca questi sintomi: facendo il suo lavoro di attivazione del sistema immunitario, induce uno stato infiammatorio che può manifestarsi appunto con mal di testa, dolori muscolari e febbre.
Ma in che modo il vaccino potrebbe indurre delle alterazioni del ciclo mestruale? Un meccanismo proposto dagli esperti britannici del Royal College of Obstetricians & Gynaecologists è lo stress [5]. Sappiamo che una condizione di forte stress fisico o psicologico può alterare la frequenza delle mestruazioni o anche provocare una loro temporanea sospensione. La pandemia, le restrizioni alla libertà individuale, i cambiamenti nella vita quotidiana, la paura del virus hanno prodotto in tanti una condizione di stress, che potrebbe culminare al momento della vaccinazione alterando il ciclo mestruale. Un altro meccanismo ipotizzato da un farmacologo britannico [6] è legato all’abbassamento della concentrazione delle piastrine nel sangue, un effetto noto e abbastanza frequente della somministrazione dei vaccini anti Covid-19, sia quelli a mRNA sia quelli a vettore virale, che riduce temporaneamente l’efficienza del processo di coagulazione. In coincidenza con una mestruazione, potrebbe determinare una perdita di sangue insolitamente abbondante oppure perdite intermestruali.
Entrambe al momento sono solo delle ipotesi, su cui i ricercatori dovranno lavorare se effettivamente dai dati emergerà un aumento anomalo delle irregolarità mestruali dopo la vaccinazione.
Dottore, il vaccino contro Covid-19 potrebbe rendere una donna infertile o provocare un’interruzione della gravidanza se somministrato dopo il concepimento?
Su queste due questioni, fertilità e sicurezza in gravidanza, è stata raccolta nel mondo una mole significativa di dati dall’inizio della campagna vaccinale. Gli Stati Uniti hanno istituito un registro a cui possono iscriversi, su base volontaria, le donne che ricevono la vaccinazione entro un mese prima del concepimento oppure a gravidanza avviata. Le condizioni di salute delle iscritte al registro, l’andamento della gravidanza e le condizioni dei loro figli dopo la nascita vengono controllate nel tempo. Al momento risultano iscritte al registro più di 124 mila volontarie. Analizzando i dati raccolti in questo modo non è stato evidenziato un aumento del rischio di aborto spontaneo, complicazioni o malformazioni per le donne che si vaccinano contro Covid-19 in gravidanza o nel periodo preconcezionale [7].
Per quanto riguarda la fertilità delle donne vaccinate, una nota dell’American Society for Reproductive Medicine afferma: “Benché gli effetti dei vaccini sulla fertilità non siano stati studiati nello specifico durante la sperimentazione clinica, non sono stati riportati problemi di perdita di fertilità tra i partecipanti alla sperimentazione, né tra i milioni di persone che hanno ricevuto i vaccini dopo la loro autorizzazione, né sono emersi segni di infertilità negli studi sugli animali”. Nella stessa nota si raccomanda alle pazienti che hanno in programma un trattamento di PMA di prevedere un’attesa minima di tre giorni tra la vaccinazione e procedure come l’inseminazione assistita, la raccolta degli ovociti o il trasferimento in utero dell’embrione, “non perché ci siano dubbi sulla sicurezza dei vaccini, ma perché alcuni effetti noti della vaccinazione, come la febbre e il malessere generale, potrebbero essere confusi con effetti indesiderati delle procedure mediche” [8].
In conclusione, ancora non sappiamo se il vaccino anti Covid-19 alteri il ciclo mestruale, ma anche se ciò si dimostrasse vero, si tratterebbe di un evento temporaneo che non pregiudica la fertilità e la sicurezza in gravidanza.
Dottore, cosa devo fare se dopo la vaccinazione sperimento una mestruazione anomala?
Se si notano irregolarità del ciclo mestruale dopo aver ricevuto il vaccino contro Covid-19 la cosa migliore da fare è rivolgersi al proprio medico di famiglia o specialista ginecologo per un controllo, che è sempre opportuno in presenza di perdite di sangue inusuali. Sarebbe anche bene, e utile per la società, segnalare l’accaduto al servizio di farmacovigilanza dell’AIFA, direttamente sul suo sito web [4] o attraverso il medico.
(Fonte: dottoremaeveroche.it)