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Si tratta del minerale più abbondante nell’organismo, ed è accumulato per quasi la sua totalità sotto forma di carbonato all’interno delle ossa. Latte e derivati sono gli alimenti più ricchi.
Il calcio è uno dei minerali più importanti per il nostro organismo, fondamentali per la salute delle ossa e non solo. Ma a cosa serve il calcio? È vero che si trova solo nel latte e nei suoi derivati? Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Martina Gozza, dietista di Humanitas Rozzano e Humanitas Medical care De Angeli riportando integralmente un articolo pubblicato su Humanitasalute.
Il calcio: cos’è, a cosa serve
Il calcio è il minerale più abbondante nell’organismo, ed è accumulato per quasi la sua totalità sotto forma di carbonato all’interno delle ossa. È essenziale per lo sviluppo e per la salute dei denti e delle ossa: infatti le ossa sono sottoposte a un continuo processo di rimodellamento, che prevede il riassorbimento e la deposizione di calcio all’interno del nuovo tessuto osseo.
Questa è la funzione principale del calcio: solo l’1% delle scorte totali prende poi parte ad altre funzioni, come la trasmissione nervosa, la secrezione di ormoni, la contrazione dei muscoli, la vasodilatazione e la contrazione dei vasi sanguigni.
Calcio: non solo nei latticini
Anche se le principali fonti alimentari di calcio sono il latte e i suoi derivati – in particolare gli yogurt, i formaggi – il calcio è presente in alcuni vegetali a foglie verde scuro, come il cavolo verde e i broccoli, nei legumi secchi – nei ceci, in particolare – e in molti pesci e molluschi, nelle vongole, nelle sardine e nelle cozze. La frutta a guscio, poi, in particolare mandorle, noci, nocciole, pistacchi, ne contiene un quantitativo non indifferente. Inoltre il calcio si può assumere anche grazie all’idratazione, bevendo delle acque effervescenti naturali che ne sono particolarmente ricche.
Quanto calcio bisognerebbe assumere al giorno
La sua dose giornaliera raccomandata è pari a 800 mg., anche se il fabbisogno individuale muta, ovviamente, in base all’età, allo stile di vita, allo stato di salute dell’individuo. Come per altri nutrienti, nel corso della gravidanza e dell’allattamento il fabbisogno quotidiano di calcio aumenta sensibilmente.
Carenza di calcio: le conseguenze
Carenze di calcio possono rimanere asintomatiche nel breve periodo, ma se non vengano trattate adeguatamente possono portare a conseguenze anche gravi.
Un’alimentazione povera di calcio può provocare sintomi come crampi muscolari, convulsioni, sonnolenza, pizzicore e addormentamento delle dita, scarso appetito e anomalie del battito cardiaco. Nel lungo periodo si può andare incontro a osteopenia e anche all’osteoporosi.
Quali conseguenze può determinare l’eccesso di calcio?
Per quanto importante, il calcio non dovrebbe essere assunto in modo esagerato. L’eccessivo consumo, infatti, può provocare stitichezza e interferire con l’assorbimento del ferro e dello zinco.
Un eccesso di calcio nel sangue può anche condurre a problematiche da non sottovalutare, come insufficienza renale, aumento del calcio nelle urine e calcoli renali, calcificazione dei vasi sanguigni e dei tessuti molli.
(Fonte:https://www.italiaatavola.net/rest/articoli-amp.ashx?idArticolo=82650)