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550 milioni di euro in aiuti umanitari dall’Unione europea all’Ucraina, dei quali 85 milioni già erogati dalla Direzione generale per la Protezione civile e le Operazioni di aiuto umanitario della Commissione europea. A sottolinearlo al Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, è oggi Martin Taschner, Capo dell’Unità Southeast Europe and Eastern Neighbourhood della stessa Direzione generale. Lo fa rispondendo, su delega della Presidente Ursula von der Leyen, all’appello lanciato a metà marzo da Anelli e volto a far cessare, in Ucraina, i crimini di guerra e implementare la rete di assistenza, sollecitando la creazione di corridoi umanitari.
“La Commissione europea è molto preoccupata per la terribile situazione umanitaria in Ucraina e per l’impatto dell’invasione russa sulla popolazione civile – esordisce Taschner -. La Commissione europea ribadisce che le violazioni del Diritto internazionale umanitario sono inaccettabili e che gli attacchi indiscriminati contro i civili e le infrastrutture civili devono fermarsi immediatamente. Condividiamo la sua preoccupazione riguardo agli attacchi verso le strutture sanitarie e il personale medico, incluso quello contro l’ospedale di maternità a Mariupol. L’UE continua a sostenere l’istanza di un accesso privo di ostacoli alla salute per le persone che ne hanno bisogno”.
“Vorrei rassicurarla – continua – che la Commissione europea rimane impegnata a supportare l’Ucraina. Come sa, il 28 febbraio scorso, la Direzione generale per la Protezione civile e le Operazioni di aiuto umanitario europee ha allocato 85 milioni di euro per supportare la popolazione dell’Ucraina interessata dal conflitto. Questo finanziamento è una parte di un più consistente programma di emergenza dell’ammontare di 550 milioni di euro, annunciato dalla Presidente il 24 marzo. Il finanziamento umanitario è convogliato attraverso i partner umanitari presenti nel paese, inclusi le Nazioni Unite, la Conferenza delle Organizzazioni internazionali non governative e il Comitato internazionale della Croce Rossa. L’assistenza è erogata sulla base delle necessità e nel rispetto dei principi umanitari di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza. Include sia assistenza sanitaria sia attrezzature mediche. L’Unione europea pone particolare attenzione ai bisogni degli individui più vulnerabili, incluse le persone anziane e disabili, i bambini e le donne incinte”.
“Inoltre, in una dimostrazione senza precedenti di solidarietà, 27 paesi membri dell’UE, la Norvegia e la Turchia hanno già offerto assistenza di vario genere all’Ucraina attraverso il Meccanismo di Protezione civile dell’Unione (UCPM) e oltre 9500 tonnellate di aiuti da questi paesi e articoli della scorta RescEU sono stati consegnati in Ucraina. Gli aiuti includono attrezzature mediche, ospedali mobili e ambulanze – rileva ancora Taschner -. È stata attivata una procedura specifica (MedEvac) per il trasporto sanitario dei pazienti ucraini. L’Italia ha eseguito la prima operazione MedEvac dalla Polonia il 13 marzo, con il supporto finanziario e operativo dell’UPCM e dell’Early Warning and Response System. Al 31 marzo, 19 pazienti sono stati trasportati in 5 paesi membri (Italia, Irlanda, Germania, Danimarca, Svezia) e in un paese partecipante (Norvegia). Per di più, come parte della campagna “Stand Up for Ukraine”, la Commissione europea ha creato un nuovo sistema per canalizzare le donazioni in natura dal settore privato verso l’Ucraina, la Moldavia e gli stati membri europei vicini, per provvedere alle necessità dei profughi e dei rifugiati”.
“Questi sforzi – assicura la Commissione europea – non cesseranno”.
Ufficio Stampa Fnomceo
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