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· I risultati dello studio di Fase 3 TAGS1 hanno dimostrato un vantaggio nella sopravvivenza di 5,3 mesi nei pazienti con carcinoma gastrico metastatico trattati con trifluridina/tipiracil, per i quali fino ad oggi non vi erano opzioni terapeutiche approvate disponibili
· Secondo le Linee Guida Europee la combinazione orale trifluridina/tipiracil di Servier è l’unico trattamento in grado di migliorare la sopravvivenza in terza linea, raccomandandola come standard di cura
· Il Gruppo Servier in Italia conferma il suo impegno nella lotta al cancro, investendo il 50% del suo budget di R&S in oncologia, con l’obiettivo di diventare un’azienda di riferimento per il trattamento di neoplasie caratterizzate da forti bisogni clinici non soddisfatti
Roma, 18 maggio 2022 – AIFA ha concesso, con Determina n°112/2022, l’ammissione alla rimborsabilità per trifluridina/tipiracil per il trattamento in monoterapia di pazienti adulti affetti da carcinoma metastatico gastrico, già precedentemente trattati o non candidabili per il trattamento con altre terapie disponibili. Già approvata per il trattamento del tumore del colon-retto metastatico, trifluridina/tipiracil della multinazionale francese Servier ha ottenuto la rimborsabilità per la nuova indicazione in base ai risultati dello studio clinico di Fase 3 TAGS[1].
“Il carcinoma gastrico è ancora oggi una neoplasia con una limitata sopravvivenza, che nel nostro Paese per tutti gli stadi si posiziona intorno al 32%. La nuova indicazione di trifluridina/tipiracil rappresenta una buona notizia per i pazienti affetti da questo tumore, che da oggi hanno a disposizione una nuova possibilità terapeutica nella terza linea standard della malattia avanzata, così come già avviene per le terapie di prima e seconda linea, e come indicato dalle Linee Guida Italiane ed Europee. Abbiamo quindi la possibilità anche in questa patologia oncologica di una sequenza di trattamento. Grazie ai risultati dello studio TAGS e alla conseguente rimborsabilità da parte di AIFA è ora possibile prolungare le possibilità di cura in un setting che fino ad oggi non aveva opzioni terapeutiche riconosciute disponibili” – spiega Carmine Pinto, Presidente della Federazione dei Gruppi delle Cooperative italiane Oncologiche (FICOG) e Direttore dell’Oncologia Medica del Comprehensive Cancer Centre dell’AUSL-IRCCS di Reggio Emilia. “Questa terapia somministrata per via orale e quindi assunta a domicilio, ha prodotto un miglioramento della sopravvivenza mediana che raggiungeva nello studio i 5,3 mesi con una riduzione del rischio di morte del 30%, garantendo insieme il mantenimento della qualità di vita dei pazienti”.
Il carcinoma gastrico è il quinto tumore più comune al mondo e rappresenta la terza causa di morte. Nel 2019 si sono registrate in Italia oltre 13.000 nuove diagnosi e circa 10.000 decessi[2]. La diagnosi arriva quasi sempre in fase avanzata con sintomi aspecifici e con una prognosi sfavorevole: solo il 7% dei casi viene diagnosticato in una fase iniziale. Ancora oggi, infatti, per questo tipo di tumori, si riscontra nella fase avanzata di malattia, oltre alla fragilità estrema del paziente, anche una difficoltà nella definizione di percorsi di diagnosi e cura adeguati. Per questo motivo la sopravvivenza del carcinoma gastrico è tra le peggiori di tutti i tumori solidi con una percentuale di pazienti vivi a 5 anni dalla diagnosi del 5,2%.
“Il tumore gastrico è una patologia ad alta complessità clinica, specie se la malattia è in fase avanzata o in recidiva e richiede una gestione ottimale del percorso diagnostico-terapeutico. Come Associazione dei pazienti chiediamo principalmente tre cose: reti oncologiche, uguaglianza di trattamento in ogni Regione italiana, e centri di cura specializzati e dotati di Unità multidisciplinari e multiprofessionali. La presa in carico di questi pazienti, in particolare con carcinoma in fase avanzata, necessita infatti di un approccio multidisciplinare (oncologo medico, chirurgo, anatomo-patologo, radiologo, radioterapista, nutrizionista, fisioterapista, psicologo) che permetta una gestione globale dei pazienti e della malattia, migliorando la sopravvivenza e la qualità di vita” – dichiara Claudia Santangelo, Presidente dell’associazione Vivere senza stomaco si può ODV