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È stato eseguito per la prima volta, presso l’AOU Policlinico “Gaetano Martino”, l’intervento di impianto del sistema “Reducer” su un paziente 70enne affetto da angina refrattaria. L’uomo è curato da alcuni anni presso gli ambulatori dall’Unità di Cardiologia diretta dal Prof. Gianluca Di Bella.
L’intervento è stato compiuto dal prof. Giuseppe Andò e dal dott. Francesco Saporito dell’Unità di Cardiologia Interventistica diretta dal prof. Antonio Micari
L’angina refrattaria è una delle forme più complesse di cardiopatia ischemica, ed è definita così proprio perché la terapia farmacologica risulta insufficiente per il controllo di sintomi invalidanti che compromettono la qualità della vita dei pazienti, i quali peraltro non sono più candidabili a procedure di rivascolarizzazione.
Una nuova opzione terapeutica per l’angina refrattaria è rappresentata dalla procedura di impianto di uno stent a “clessidra” sulla parte venosa della circolazione coronarica, che crea un restringimento controllato del seno coronarico, la principale vena del cuore. Questo determina, con un meccanismo emodinamico, un miglioramento della perfusione del miocardio ischemico. Il dispositivo impiantabile “Reducer” è stato appositamente sviluppato proprio per trattare quei pazienti con angina refrattaria e dimostrazione di ischemia miocardica reversibile, con opzioni di trattamento limitate e che sono pertanto definiti “pazienti senza scelta”.
Con questo nuovo trattamento, attualmente disponibile solo all’interno di un numero limitato di Istituzioni nel panorama nazionale, reso possibile grazie all’impegno amministrativo della Direzione Aziendale, l’AOU Policlinico “Gaetano Martino” è adesso in grado consolidare ulteriormente il valore aggiunto della propria offerta terapeutica, che negli ultimi anni si è distinta per gli elevati livelli qualitativi.
Ufficio Stampa UniMe