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Oltre 40.000 casi giornalieri, più di 70 decessi, indice di trasmissibilità in crescita nell’ultimo mese: a più di due anni e mezzo dall’individuazione del virus SARS-CoV-2 nel ‘paziente zero’ in Nord Italia, siamo ancora molto lontani dal vedere scomparire del tutto il SARS-COV-2 dal nostro Paese e dal resto del mondo. Anzi, questo è uno scenario che probabilmente, a detta degli esperti, non si verificherà mai: il SARS-CoV-2 resterà in circolazione, ma la popolazione sarà più protetta anche per le nuove varianti e potrà disporre, in caso di malattia, di valide terapie domiciliari.
La buona notizia è che la malattia Covid-19 sta cambiando i connotati, non solo per quanto riguarda la mutazione del virus e la diffusione delle diverse varianti – oggi la Omicron BA5 è quella prevalente nel nostro Paese – ma soprattutto per quanto riguarda l’evoluzione a malattia grave. Grazie all’adesione alla campagna vaccinale, che in Italia è stata molto ampia, ma anche grazie ad armi terapeutiche come la terapia antivirale orale, che nelle ultime settimane ha ripreso ad essere utilizzata in modo massiccio, con un incremento delle prescrizioni superiore all’80%.
Nello studio indipendente di real-world PANORAMIC, la terapia antivirale orale con molnupiravir di MSD, che da gennaio 2022 è stato utilizzato nel trattamento di oltre 46.000 persone, conferma il valore nel migliorare il decorso della malattia e la quantità di carica virale del virus SARS-CoV-2 in una popolazione altamente vaccinata in un ampio range di età. Lo studio Clalit conferma la riduzione di ospedalizzazioni e mortalità nella popolazione più anziana, ad alto rischio di progressione in malattia grave.