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Diabete e paura degli aghi: i consigli dell’esperta per gestire l’agofobia

Diabete e paura degli aghi: i consigli dell’esperta per gestire l’agofobia

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Un problema in più per chi soffre di diabete(1) e che ricorre agli aghi almeno 8 volte al giorno, confermato da un recente studio(2) che riconosce ansia e panico per una percentuale che arriva fino al 43%. In occasione della Giornata Mondiale del Diabete, l’esperta suggerisce come affrontare questa fobia e gli strumenti a disposizione per poter gestire al meglio la patologia senza ricorrere all’uso di aghi

Cosa accade quando oltre al disagio di una malattia si manifesta anche la paura degli aghi? E cosa succede se oltre a dover ricorrere a costanti iniezioni giornaliere i pazienti devono lottare contro sensazioni di ansa e panico fino allo svenimento?
Un recente studio (2) ha analizzato i comportamenti di pazienti con malattie croniche, confermando un forte disagio verso gli aghi che colpisce fino al 43% i pazienti con diabete.
“I dati emersi dallo studio evidenziano quanto il paziente oltre a dover accettare la malattia cronica e le ripercussioni sullo stile di vita, deve anche convivere con la paura e il disagio conseguente alla terapia di cui non può fare a meno. La paura che i miei pazienti riportano – spiega Laura NOLLINO, Diabetologa c/o Unità Operativa Complessa di Malattie Endocrine del Ricambio della Nutrizione, Ospedale Cà Foncello di Treviso – non è associata al dolore provocato dall’ago, ma piuttosto alla paura stessa di sentire dolore e all’azione che rievoca il fatto di avere il diabete. Oltre a un supporto educazionale multidisciplinare, mi incoraggia molto poter offrire loro le numerose soluzioni tecnologiche che riducono l’utilizzo giornaliero degli aghi garantendo una migliore gestione del diabete”.

UNO STUDIO CONFERMA CHE SI TRATTA DI UNA PAURA DA NON SOTTOVALUTARE
Nella review(2), oltre al diabete, sono state incluse altre malattie croniche che richiedono trattamenti salvavita quali ad esempio l’insufficienza renale cronica in dialisi. Lo studio sottolinea quanto la paura dell’ago sia un problema rilevante nelle malattie croniche e quanto sia indispensabile identificare i fattori che vi sono all’origine per lo sviluppo di trattamenti e soluzioni efficaci.
“Come per tutte le fobie, è utile rivolgersi ad un esperto psicoterapeuta soprattutto quando la paura è invalidante per il successo delle terapie farmacologiche. Parlare del problema serve a circoscriverlo, definirlo e razionalizzarlo. Spesso il paziente sa che la sua paura è immotivata, sproporzionata all’evento – spiega NOLLINO – ma non sa come gestirla. La terapia cognitivo comportamentale rappresenta un valido rimedio per le fobie perché attraverso alcune tecniche permette di vincere la paura”.