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di Rebecca De Fiore (PENSIERO SCIENTIFICO EDITORE)
“A sentire quello che riportano la Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza e l’Osservatorio Permanente Giovani e Alcol” spiega a Dottore ma è vero che? il pediatra Sergio Conti Nibali “risulta che il primo bicchiere spesso è offerto da mamma e papà in occasione di feste, che siano di compleanno, di matrimonio, di Natale o di Capodanno. Certamente il problema non sta tanto nel ‘bagnargli le labbra’ con lo spumante o lo champagne, dolce o secco che sia; anzi, se la vogliamo mettere sul piano scientifico, non esistono prove che questa pratica di iniziazione spesso invocata possa produrre qualsiasi effetto nocivo per la salute dei bambini.”
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Allora, che problema c’è se i bambini assaggiano un sorso di spumante?
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“Il vero problema” ed è sempre Conti Nibali a spiegarlo “è quello delle abitudini alimentari che i bambini apprendono dagli adulti che li allevano. I bambini, sin da piccoli, sono dei grandi osservatori e i genitori sono i loro modelli. Se i genitori sono stati informati che negli ultimi anni si sta assistendo a una progressiva crescita degli accessi in Pronto soccorso di bambini e di adolescenti per intossicazione acuta da alcol relativa al fenomeno di binge drinking (di cui abbiamo già parlato nella scheda “Fare esercizio fisico distoglie i giovani dal bere alcol?”) [1] ovvero l’assunzione di elevate quantità di alcol con lo scopo di raggiungere l’ebrezza nel più breve tempo possibile, allora dovrebbero assumere loro per primi comportamenti adeguati anche a tavola, cenone di Natale compreso.”
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Mi sembra molto severo, Dottore: non è bello festeggiare insieme?
“Credo che in queste occasioni” dice Conti Nibali, che è anche consulente scientifico di UPPA (Un pediatra per amico: una rivista indipendente per genitori) “l’ebbrezza dovrebbe essere raggiunta grazie al piacere di stare con i più cari, piuttosto che a seguito di numerosi bicchieri di alcol, offrendo un esempio anche ai bambini di un sano rapporto coi cibi e con le bevande alcoliche.”
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Davvero per i bambini è così importante l’atteggiamento dei genitori verso gli alcolici?
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Se abituati da piccoli a un atteggiamento prudente dei genitori nei confronti dell’alcol, sarà più facile che i figli non arrivino da adolescenti a superare, nell’arco di tempo di due ore, le fatidiche 4 unità alcoliche standard per le femmine e di 5 per i maschi (per esempio 0,3 l di birra, 0,2 l di vino oppure 0,04 l di superalcolici), che li potrebbero fare correre al più vicino Pronto soccorso [2].
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Come comportarsi invece con i figli più grandi?
“Conoscere il decalogo delle buone idee per la prevenzione dell’abuso di alcol nei bambini può essere di aiuto” suggerisce Conti Nibali. In effetti, i consigli dell’Istituto Superiore di Sanità sono molto concreti e questa caratteristica potrebbe realmente renderli utili. Si potrebbe, per esempio, far leva sull’anticonformismo di molti ragazzi: perché non consigliare loro di guardare con occhio critico le pubblicità delle bevande alcoliche? Non possiamo dimenticare, infatti, che il consumo di alcol causa il 7% delle morti e delle disabilità nei giovani tra i 10 e i 24 anni [3].
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Sono numeri che dovrebbero preoccupare, anche considerando che – purtroppo – in un documento di qualche anno fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità riferiva che il consumo episodico mensile di 60 g o più di alcol in un’unica occasione era più diffuso, in media, tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni in tutto il mondo (11,7%) rispetto alla popolazione adulta in generale (7,5%), sebbene vi siano significative variazioni regionali [4]. Inoltre, non di rado il consumo eccessivo di alcolici da parte dei ragazzi è associato ad altri comportamenti a rischio.
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A cos’altro può essere associato il consumo di alcolici nei ragazzi?
Secondo alcuni studi, il consumo di alcolici da parte di ragazzi minorenni può essere associato a una serie di comportamenti a rischio, per esempio i comportamenti violenti nei confronti di persone del proprio gruppo, la violenza di coppia, le risse legate all’alcol, lo scarso rendimento scolastico, fino a comportamenti suicidari e all’uso di droghe [5]. In alcune circostanze un consumo eccessivo di alcol può esporre gli adolescenti a rapporti sessuali non desiderati e non protetti, con pesanti conseguenze soprattutto per le ragazze [6].
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Il fatto che il consumo di alcolici sia molto spesso visualizzato sui social media, sia attraverso i post generati dagli utenti sia attraverso le pubblicità, è un altro aspetto in certa misura allarmante [7]. Testi e soprattutto fotografie e video che testimoniano le bevute tra amici sui social media influenzano molto i comportamenti di adolescenti e giovani adulti. A questo riguardo, alcuni autori suggeriscono che i social media potrebbero invece avere un ruolo positivo nelle iniziative di sensibilizzazione sul consumo di alcolici, come anche sullo “screening” degli adolescenti più a rischio [7].
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Una curiosità: mio cugino ha fatto iniziare ad assaggiare il vino al figlio da molto piccolo per educarlo pian piano. Può essere un’idea?
“È una leggenda metropolitana che introdurre i bambini all’alcol in modo precoce e graduale incoraggi il consumo responsabile di alcol” leggiamo in una nota molto interessante e caratterizzata da un taglio personale, pubblicata su un importante sito statunitense [8]. In questo articolo, il giornalista enologo Mike Steinberger riportava una conversazione con David Rosenbloom, professore presso la Scuola di Sanità Pubblica dell’Università di Boston ed esperto di disturbi da dipendenza.
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“Quanto più precocemente una persona inizia a bere, tanto più è probabile che sviluppi un periodo di dipendenza da alcol” era il punto di vista di Rosenbloom, riportato dal giornalista. “Un ragazzo che inizia a bere a 13 o 14 anni ha fino a nove volte più probabilità di sviluppare un episodio di dipendenza da alcol rispetto a una persona che inizia a bere solo a 21 anni”.
Un rischio molto rilevante che sembra essere dovuto al fatto che l’alcol danneggia o ritarda la maturazione di aree cerebrali deputate al controllo degli impulsi, che sono tra le ultime a maturare [8].
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Dunque, Dottore, è meglio evitare di brindare con i bambini?
Sì, è senz’altro preferibile evitare che i bambini assaggino il vino o lo spumante. Non tanto per i danni che il “bagnarsi le labbra” potrebbe provocare, ma per impedire o comunque ritardare la familiarità con le bevande alcoliche.
(Fonte: dottoremaeveroche.it)