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Al via due progetti con Giordania, Marocco e Tunisia per una sempre maggiore internazionalizzazione di UniMe

Al via due progetti con Giordania, Marocco e Tunisia per una sempre maggiore internazionalizzazione di UniMe

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Continuano incessantemente le attività per una sempre maggiore internazionalizzazione del nostro Ateneo.

Sono, infatti, due i progetti che in questi giorni vedono coinvolto il Prorettore, prof. Antonino Germanà; si tratta di Biotecno che ha l’obiettivo di contribuire al livello di internazionalizzazione dei sistemi di istruzione superiore siciliano e dei Paesi partner (Giordania, Marocco e Tunisia) con la progettazione congiunta di un corso di formazione in biotecnologie cellulari e molecolari, basato sulle esigenza dei territori coinvolti nel campo delle scienze della vita, e di Animalbiomed che ha invece lo scopo di contribuire a rafforzare la collaborazione e lo scambio di conoscenze sempre con questi tre Paesi per il miglioramento delle competenze chiave dei dottorandi e ricercatori.

Da oggi e per le prossime due settimane, saranno presenti delegazioni provenienti dai tre Paesi per mettere in atto le varie fasi dei progetti , tra queste, l’organizzazione delle attività formative, di workshop e successivamente la mobilità di docenti e studenti, questi ultimi avranno la possibilità di effettuare esercitazioni pratiche di laboratorio e soprattutto contribuiranno ad una ulteriore internazionalizzazione del sistema universitario siciliano.

​“Si tratta di due progetti importanti – ha commentato il prof. Germanà – che contribuiranno ad amplificare la reputazione all’estero dell’Università di Messina. Si potrà così innestare un virtuoso meccanismo di scambio e la promozione del sistema universitario nell’Area del Mediterraneo entro cui, negli ultimi anni, UniMe ha assunto una posizione sempre più centrale per la formazione nei settori della ricerca. Potranno, così, continuare ad aumentare le immatricolazioni di studenti internazionali del nostro Ateneo, confermando un trend di crescita che, quest’anno, ha visto l’iscrizione ai percorsi di studio di circa 1.000 giovani extraeuropei”.