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Carlino Mezzolitro e la fabbrica dei soldi

Carlino Mezzolitro e la fabbrica dei soldi

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Disegno di Giovanna Certo

Carlino Mezzolitro e le tasche dei suoi pantaloni: girate e rigirate più volte
senza che ne uscisse niente, neanche un centesimo.
Povero in canna, si, povero in canna sempre per colpa del vecchiaccio con il
vizio del bene gratuito… Il tempo dell’invio di tre quattro malanove e andò
alla cassetta delle poste, timoroso per una bolletta iperbolica o qualche cartella
esattoriale.
Ma, meraviglia, trovò una mazzetta di soldi nuova, odorosa di zecca, circa
mille euro!
Esultò, pensando a una serata in pizzeria, un giubbotto nuovo, una televisione
ultrapiattissima!
Ma, la buona notizia fu turbata dalla solita telefonata del Vecchio detto il Saggio!
-Carlino, emergenza, emergenza, emergenza, gli uomini sono tutti ricchi!
Il nostro eroe pensò a un attacco di demenza senile che forse poteva presagire
l’esito dell’ immane rottura. Cosa c’era di male, infattI nell’avere tanti soldi?!
Speranzoso si avviò verso Via dei Sogni al numero che ne so.
Niente da fare, lo trovò vivo, vegeto e in sensi mentre predicava a sé stesso:
-Ma com’è possibile? Un mondo di ricchi! Si sa, per un ricco devono esserci almeno
dieci poveri e sfruttati! Sortilegio! Chissà quale mente diabolica…Ah, Carlino, meno male,
sei arrivato! Mia àncora! Mia salvezza!
-Ma non so trovare il male: anch’io ho trovato soldi nella buca delle lettere e mi sembra
bellissimo!
Parli così perché sei ingenuo: ti prego vai per il mondo e cerca di capire cosa è successo!-
Il nostro eroe chiamò la Fata Turchina, più per compagnia che per bisogno, convinto sempre
di più della malattia mentale del vecchiaccio.
Volarono per tutta la Terra: che gioia! Tutti compravano, i negozi saccheggiati, tutti erano felici
tranne coloro che ricchi lo erano già e che, ora, non potevano essere più invidiati.
Il flusso di denaro aumentò, le baracche vennero buttate giù: al loro posto i poveri(ex) fecero
costruire ville, castelli, grattacieli.
Tutto sembrava perfetto e i due stavano per rientrare a casa, convinti dell’inutilità della loro
missione, quando…

Il proprietario di un villone megagalattico con tanto di piscina olimpionica vide che il suo
confinante, mentre stava alzando una palazzina residenziale, aveva superato
di circa venti centimetri il limite del terreno e lo rimproverò aspramente, lasciando presagire
una denuncia. L’altro non ci pensò due volte, cercò il fucile da caccia e in pochi secondi lo mandò
al Creatore considerando chiusa la faccenda. Ma, ahimè, il figlio dell’ucciso, anche lui armato,
ricambiò la cortesia. La guerra tra le due famiglie si espanse a macchia d’olio.
Spari, grida, urla in tutta la città e oltre…
Impauriti i due scapparono e andarono in Via dell’Inventore Pazzo al numero che mi importa.
Leonard Albert Della Mirandolis li aspettava sull’uscio.
-So tutto, e poi, i colpi d’arma si sentono anche qui. E’ la guerra…Si vi aiuterò il mondo non
può finire così, per colpa dei soldi…
Mancò una mezzorata buona più. impolverato e spettinato che mai.
-Ecco a voi il trovadenari, più vibrerà più sarete vicini a quel pazzo che ci sta mandando
in rovina. Buona fortuna.-
Partirono per il globo terrestre che era tutto un rumore di fucili, mitraglie, cannoni.
Gli unici a essere felici erano i costruttori d’armi.
I nuovi ricchi erano ridiventati poveri a forza di comprare nuove e più
sofisticati strumenti di distruzione e morte…Arrivarono la fame e le malattie.
Vagarono invano per mesi mentre la guerra non dava tregua, senza che mai
l’aggeggio desse un minino segnale, quando…
Quando all’improvviso incominciò a vibrare forte, sempre più forte.
C’era una casa in una foresta. Un cartello con su scritto: W la felicità.
Entrarono di soppiatto.
Un grande salone trasformato in una tipografia gigantesca e tanti gnomi,
con cappellino rosso e sorriso sul viso. Tutti a stampare soldi.
Euro, dollari, rubli e etc. Al centro uno più anziano col cappellino verde,
sicuramente il capo. Che vide gli estranei: Chi siete? Che volete? Via, via,
noi lavoriamo per gli uomini, per la loro felicità. Stiamo facendo soldi!
Secco Carlino: Proprio per questi soldi è scoppiata una guerra mondiale!
-Come? Balbettando – Ecco perché i nostri aiutanti non vengono da un po’
per la distribuzione!-Amaro-Battevamo monete per i giocattoli, le medicine,

il cibo…
-E loro hanno comprato le armi! Che guaio!
-E ora che fare?
Carlino Mezzolitro aveva il fiaschetto, ma perché bere? Il capo gnomo
era pentito, umiliato. Già che fare?
La Fata Turchina: Ci penso io!
Ruotò la becchetta magica e: Le armi che riducono l’uomo in cenere diventano
esse stesse cenere. Sia la pace!
Gli spari che là si sentivano lontani non si udirono più: la pace era arrivata!
Gli gnomi decisero, seduta stante, di chiudere la tipografia e fare una fabbrica di giochi
per bambini poveri.
L’eroe e la fata fecero ritorno dal Vecchio detto il Saggio.
-Cari, cari, bravi ,bravi il mondo è salvo, grazie a voi!
Carlino: Ma mi scusi, dato l’importanza dell’intervento non si potrebbe avere un piccolo
contributo, un bonifico, un benefit? Che so? Cento euro?
L’anziano lo guardò torvo, livido, quasi minaccioso.
Il nostro eroe pensò…
No, non posso scriverlo, questi racconti non sono vietati ai minori.

Francesco Certo