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DL Bollette, Anelli (Fnomceo): “Bene attenzione ai medici e ai professionisti, ma serve intervento straordinario per SSN”

DL Bollette, Anelli (Fnomceo): “Bene attenzione ai medici e ai professionisti, ma serve intervento straordinario per SSN”

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“Provvedimenti attesi, che incentivano il lavoro dei medici nei reparti più in crisi, come il Pronto Soccorso, e che dimostrano l’attenzione e la sensibilità del Ministro della Salute Orazio Schillaci e dell’intero Governo verso i medici, i professionisti e la sostenibilità del nostro Servizio sanitario nazionale”.

È positivo il giudizio del presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, sulle notizie di stampa che filtrano in merito al “Decreto Bollette”, atteso oggi sul Tavolo del Consiglio dei Ministri, che contiene anche provvedimenti sulla sanità.

La strada è quella giusta – continua Anelli – ma è solo l’inizio: bisogna rendere attrattivo il nostro SSN, attraverso un intervento di sostegno ai professionisti, in maniera sistemica e globale. È necessario intervenire non solo sul piano economico ma anche su quello delle condizioni di lavoro, oggi insostenibili e con gravi ricadute sulla salute degli operatori, oltre che sulla loro vita privata e familiare. Una crisi che riguarda il personale di tutti i sistemi sanitari europei, sulla quale la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, tramite il suo Ufficio europeo è recentemente intervenuta con la Carta di Bucarest. Un primo passo, anche qui, è quello sulla sicurezza e la prevenzione della violenza, che troverebbe spazio nel provvedimento. Occorre però agire a livello più ampio, aumentando gli investimenti, programmando e ampliando le assunzioni, migliorando le condizioni di lavoro”.

“Per quanto riguarda l’intervento sui “gettonisti” – conclude – siamo d’accordo con il Ministro: occorrono regole certe e uguale per tutti. Uguali devono essere i limiti di età e le competenze richieste. Vedrei bene, però, un meccanismo di premialità per chi decide di rimanere nel Servizio sanitario nazionale, più che disincentivi per chi decide di andarsene. Il rischio, infatti, è che alla fine in molti finiscano nelle strutture private, con un effetto boomerang di depauperamento della sanità pubblica. La soluzione è un intervento straordinario a favore delle professioni sanitarie per rendere attrattivo e sostenere il Servizio sanitario nazionale nella sua globalità e a tutti i livelli”.

  Ufficio Stampa Fnomceo